LA CACCIATA DEI TURCHI

Avigliano – un’antica tradizione che si ripete ogni 14 giugno, con un partecipato corteo. C’è anche la nave, che simboleggia la liberazione di San Vito dal padre

Ripristinata nel 1995, ogni anno, ad Avigliano, la sera del 14 giugno, vigilia del Patrono San Vito Martire, dopo la processione delle 19,00 con il trasporto della statua dalla chiesetta dove dimora il santo alla chiesa Madre della città per essere venerato dai fedeli, si ripropone la tradizionale rappresentazione della cacciata dei turchi con lo storico corteo nei modi di svolgimento descritti da Tommaso Claps nel libro “A pié del Carmine”. Ogni volta arricchita di nuovi figuranti e, a partire dal 2012 l’Associazione di Promozione Sociale Terra, parte attiva nell’organizzazione della sfilata ha dato un valore ancor più simbolico al significato della nave all’interno del corteo: infatti mentre negli anni precedenti, seguendo la tradizione, la nave veniva trainata dai figuranti vestiti da saraceni, si è deciso invece di farla trainare dal popolo di Avigliano, i figuranti vestiti con i tradizionali costumi locali d’epoca, appunto per simboleggiare la fuga e la liberazione di San Vito per sfuggire al padre e al preside Valeriano. La sfilata dei turchi può essere considerata nella sua tradizione una vera e propria forma di nuovo spettacolo che non ha bisogno di scenografie, nel contempo assicura, con l’arricchimento ogni anno di nuovi figuranti di tutte le età, un effetto dirompente e grandioso che da l’idea di un’intera città che festeggia il suo santo protettore. Tra realtà e tanta leggenda sull’esistenza di San Vito Martire, quello che è certo è che le sue tracce sono molto evidenti nel nostro territorio. Ed è proprio questo elemento che collega in modo indissolubile San Vito al territorio dell'antica Lucania dove patì il martirio compreso la cittadina aviglianese. Per il resto si finisce nella leggenda. Il culto di san Vito martire diffuso tra la cristianità colpiva per le sue doti taumaturgiche. Il santo viene invocato contro l’epilessia e la corea, una malattia nervosa che dà movimenti incontrollabili, per questo è detta pure “ballo di san Vito”; poi è invocato contro il bisogno eccessivo di sonno e la catalessi, ma anche contro l’insonnia ed i morsi dei cani rabbiosi e l’ossessione demoniaca. Tra i 12 paesi italiani che hanno come patrono San Vito Martire è famosa questa strofa di preghiera: “ Fà che le città e i paesi / che si gloriano del tuo nome e del tuo patrocinio / brillino tra le comunità grandi e piccole del consorzio umano / per l'intraprendenza, la forza, il coraggio / e l'onestà dei loro abitanti.”. anche quest’anno la sfilata dei turchi è stata un successo di partecipazione conclusasi con i classici fuochi pirotecnici.
16/06/2014 - autore: Enzo Claps
fonte: IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA

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