AVIGLIANO UN GIORNO TUTTO DI CULTURA

Nel chiostro del comune tra “tempo di altre memorie” e “almanacco aviglianese”

Avigliano - Un sabato all’insegna della cultura: A partire dalle ore 18.45, nel Chiostro di Città, con la cornice della mostra permanente di Pittura. Sfogliando l’Almanacco Aviglianese 2014. “IUORNe Pe IUORNe”, sarà dibattuto il tema:“Tempo di altre Memorie e Memoria di altri Tempi” attraverso un viaggio letterario nel tempo e nella memoria della “Nazione Aviglianese”. La serata letteraria è promossa ed organizzata dal Circolo Giovanile ANSPI "Don Mimì Mecca" di Avigliano, con il patrocino del Comune di Avigliano. L’evento, sarà coordinato dalla giornalista Grazia Pastore. Parteciperanno il Sindaco di Avigliano Vito Summa, l'Assessore alla Cultura Anna D'Andrea, Vita Gerardi Presidente del Circolo Giovanile ANSPI, Patrizia Del Puente, Docente di Glottologia e Linguistica e Leonardo Claps, Docente di Antropologia Culturale. Durante la manifestazione saranno letti alcuni brani in lingua e vernacolo tratti dall’almanacco 2014 e non mancherà della buona musica della tradizione aviglianese interpretata dal gruppo “Acustica Avilia”. Quando si parla di “Nazione aviglianese”, fa sapere il massimo esperto della storia di Avigliano, l’arch. Francesco Manfredi che: “Nel 1966 Claudio Guida pubblicò per la rivista “Paesi e Città” un saggio dal titolo “La nazione aviglianese”, tale termine era già stato coniato da circa un paio d’anni, ovvero da quando un gruppo di esperti della Esso Standard (tra cui lo stesso Guida in qualità di esperto di agricoltura) erano stati inviati ad Avigliano per la redazione di uno studio a carattere socio-economico le cui risultanze furono pubblicate nel 1964, col titolo Il Progetto Avigliano nella rivista “Centro Sociale”, n. 57-90.”. Conclude Manfredi: “Per “Nazione aviglianese” si intendeva l’insieme dei contadini di Avigliano che, a partire dal XIX secolo, per effetto del progressivo aumento della popolazione, alla ricerca di nuove terre da coltivare, si insediarono, “a macchia di leopardo”, nei territori vicini e meno popolati nel vasto comprensorio tra il Vulture e l’Alto Basento, conservando le loro tradizioni e il loro dialetto.”. Non è mancato il pensiero del vicesindaco Antonio Bochicchio, assente giustificato all’evento culturale: “Il dialetto, è un elemento che non può mancare all’interno del nostro bagaglio culturale poiché rappresenta il segno della nostra appartenenza, le nostre radici. Una prova è l’Almanacco Aviglianese “IUORNe Pe IUORNe”, un appuntamento fisso che si ripete da 23 anni, che ci accompagna nella memoria della nostra bella città che tutti chiamano con orgoglio “la Nazione Aviglianese”. Conclude il vicesindaco Bochicchio: “ La quasi scomparsa della non alfabetizzazione della popolazione italiana, ha fatto sì che molte forme dialettali e molti modi di dire siano scomparsi. Solo attraverso la memoria abbiamo la possibilità di non dimenticare l’eredità della nostra storia l’espressione del nostro popolo. Il dialetto aviglianese va amato, insegnato alle generazioni successive per far sì che i giovani possano amare se stessi e far parte della globalizzazione senza mai perdere la propria identità.”.
28/06/2014 - autore: Enzo Claps
fonte: IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA

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