E non si poteva non parlare del Risorgimento
AVIGLIANO - Studiate meglio, studiate di più. Rivolto ai più bravi a scuola, premiati per il rendimento negli studi fra i figli dei soci della Società Operaia di Mutuo Soccorso, l'appello del sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Giampaolo D'Andrea può apparire superfluo. E invece no, perché punta a sottolineare, una volta di più, che un futuro migliore può passare solo per una sempre maggiore acquisizione di conoscenze e competenze. Processo in cui la storia ha un ruolo centrale. La storia fatta e narrata facendo parlare i documenti, per raccontare, mentre stanno per esaurirsi le celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia, il Risorgimento "senza preconcetti, ma facendo parlare le carte e narrando i fatti in maniera obbiettiva", quello che è poi, come spiegato dalla direttrice dell'Archivio di Stato di Potenza Valeria Verrastro, il ruolo dello storico. L'ultima occasione di riflessione, almeno per ciò che riguarda quelle organizzate dal Comune di Avigliano, sui fatti che portarono ai compimento del processo unitario, si è intrecciata così alla annuale cerimonia di consegna dei premi agli studenti meritevoli, e si è caratterizzata come occasione per una lezione, che la direttrice Verrastro ha centrato proprio sulla visione dei documenti, selezionati fra i tanti presenti negli archivi regionali e che narrano di una Basilicata «che non è rimasta a guardare, come spesso si sostiene, fino alla rivoluzione del 1860, ma ha avuto un ruolo di primo piano già negli eventi del 1820-21 e in quelli del l848». Storia narrata attraverso documenti, quelli degli sconfitti, lo stato borbonico, che documentano un fervore di iniziative, di azioni, di stratagemmi messi in atto per eludere la repressione, che portarono alla Prodittaura del 1860, sbocco di un processò, ha spiegato Antonio D'Andria, della Deputazione lucana di storia patria, in continuità con la Repubblica partenopea del 1799 e il decennio napoleonico, le cui riforme furono le basi sulle quali si costruirono gli eventi successivi». Risultato fu la nascita di uno Stato in cui, ha sottolineato il sottosegretario D'Andrea, nella sua veste di storico, «le differenza fra nord e sud, al di là di quanto sostengono i tanti revisionisti, erano enormi in ogni campo. E allora occorre ricostruire il passato per superare le inesattezze nella ricostruzione storica, come quelle che portano alla tesi di una inazione lucana prima del 1860». Poi, nella cerimonia coordinata dal giornalista della Tgr Basilicata Erberto Stolfi, è arrivato il momento della consegna dei riconoscimenti. Cinquantuno i premiati, ventuno tanto per la scuola primaria che per la secondaria di primo grado, quattro per la secondaria di secondo grado, cinque per l'università: un modo, per usare le parole del presidente della Società Operaia Luciano Sabia, «per gratificare l'impegno negli studi e accompagnare la crescita dei nostri ragazzi, mettendo al centro sempre l'amore per la libertà». |
23/02/2012 - autore: Giancarlo Tedeschi |
fonte: IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA |