Eccellenza, è partita l'avventura dell'Avigliano
Avigliano – La filosofia resta la stessa: “Vogliamo cercare di ottenere risultati, ma sarà possibile farlo solo lavorando sodo”. Al primo giorno della nuova stagione, Peppe De Stefano mette subito le cose in chiaro. Confermato sulla panchina dell’Avigliano dopo gli straordinari risultati del passato campionato, le prime parole le usa per ribadire il suo motivo conduttore. Partiti di venerdì, ed in diciassette. Non si bada certo alla scaramanzia, nell’Avigliano 2007-2008. Né può essere diversamente se al fondo c’è, come concetto di base, l’etica del lavoro. “Lavoreremo più di quanto fatto lo scorso anno”, ha promesso De Stefano. “Cercando di evitare che si ripetano alcuni episodi poco piacevoli accaduti in passato”, ha affermato, rivolgendosi alla folta truppa di coloro che già facevano parte della rosa granata. “Ai nuovi arrivati –ha aggiunto il tecnico- posso assicurare che troveranno un ambiente ideale, ma non per questo meno esigente: se qualcuno è venuto pensando di trovarsi in vacanza si sbaglia”. In diciassette al via, si diceva. Con qualche assenza, il gruppo si ritroverà al completo da lunedì. Presenti i due nuovi acquisti, Vito Racina e Nunzio Montenegro, per lui un ritorno in granata, che andranno a prendere i posti lasciati vacanti dalle partenze di Santagata e Damiano. Due dei pezzi che completano un puzzle basato, in larga misura, sull’ossatura della squadra dello scorso anno, arricchita da una serie di giovani di grande interesse, nell’ottica di quel progetto che l’Avigliano va portando avanti già da qualche anno. E dunque ecco gli arrivi di Giovanni Cioffi, centrocampista classe ’89; di Angelo Tornillo, stesso ruolo ma due anni di più; di Dario Pontolillo, difensore del 1988; di Alessio Lorusso, centrocampista classe 1990. E, da lunedì, di Nico Olita, centrocampista nato nell’ ’86, proveniente dall’Olimpia Tito. “Un gruppo –sostiene De Stefano- che nonostante le partenze”, a quelle già ricordate di Santagata e Damiano bisogna aggiungere quella di Villano, “rimane competitivo. Per sostituire chi è andato via siamo andati su uomini esperti. Racina giocherà a fianco di Volturno, e le sue caratteristiche, complementari a quelle del capitano, permetteranno ai due centrali di integrarsi. Montenegro, diversamente da Damiano, è la classica punta centrale, per cui dovremo, in avanti, modificare tipo di gioco. D’altra parte, già lo scorso anno eravamo partiti con un certo progetto tattico, salvo poi modificarlo in corso d’opera, è possibile che anche quest’anno accada qualcosa di simile”. L’assenza che davvero pesa, rispetto alla passata stagione, è quella di Santopietro: “Per noi è una perdita grave, d’altra parte Carmine ha fatto una scelta di vita –impegni di studio lo portano in Abruzzo- e tuttavia la sua assenza non sarà indolore, perché ha dimostrato di essere un ragazzo duttile tatticamente, umile, sempre pronto a sacrificarsi per la squadra”. Chi è atteso come possibile rivelazione della stagione è Nicola Salbini, che i suoi numeri li aveva mostrati un anno fa, nelle prime partite di Coppa Italia, prima dell’infortunio che gli ha fatto saltare l’intera stagione: “Avevamo puntato su di lui già lo scorso anno –afferma De Stefano-,le sue qualità le conosciamo, siamo convinti che questo potrà essere l’anno della sua esplosione”. “La sensazione è quella di un campionato non semplice, considerando le squadre che affronteremo”, conclude De Stefano. L’entusiasmo del primo giorno di scuola, è comunque un buon viatico. Giancarlo Tedeschi
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06/08/2007 - autore: anonimo |
fonte: IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA |