Quasi tutti vogliono le dimissioni dell’assessore Sabia
Torniamo sulla vicenda delle false dimissioni, da assessore del comune di Avigliano, di Donato Sabia che ha infastidito e spiazzato tutti gli addetti ai lavori. Premessa Anche la Camera del Lavoro di Avigliano, ovvero la Cgil che aveva chiesto già a “febbraio scorso” e richieste oggi le dimissioni dell’assessore Sabia, ora, errata corrige a parte del comunicato stampa, di fatto, vuole anche le dimissioni del segretario locale del Partito Democratico. Per non essere smentito, riporto il comunicato stampa frettolosamente fatto girare, per poi cambiarne il contenuto, e così che la gatta frettolosa fece i gattini ciechi. Gli effetti dell’azione giudiziaria dell’assessore Sabia sono oggettivamente gravissimi. Falso. Nel case di specie, il codice penale lo ritiene colpa lieve, e anche lo statuto del PD e il suo codice deontologico, dato che non prevedono le dimissioni. Inverso, prevedono la non candidabilità per nuove elezioni. Testo della camera del lavoro di Avigliano prima della modifica: - "Comunicato stampa della CDL CGIL AVIGLIANO. L’annuncio, prontamente smentito dal diretto interessato, delle dimissioni da assessore alle attività produttive ad Avigliano di Donato Sabia rasenta l’assurdo. Leggere nell’arco di poche ore le dichiarazioni del segretario aviglianese del Pd sulle dimissioni rassegnate da Sabia “a conclusione di un sereno ed articolato dibattito all’interno del coordinamento cittadino”, per giunta “accettate dal sindaco Vito Summa” e dopo poche ore le precisazioni di Sabia su “improvvide dichiarazioni” rilasciate da Carlo Lucia su una vicenda sulla quale l’assessore dichiara di non “aver ancora preso una precisa decisione” fa riflettere su quanto poco si discuta o, per lo meno, poco si sia propensi ad ascoltare davvero e a comprendersi, su come le spallate e gli sgambetti siano all’ordine del giorno tra i democratici di Avigliano. Che fiducia possono avere i cittadini di membri delle istituzioni, che dovrebbero trovare tra loro la quadra per risolvere le problematiche amministrative e trovare soluzioni alle richieste della gente, incapaci persino di comprendersi tra di loro? E’ mai possibile che un segretario faccia dichiarazioni di tal sorta a mezzo stampa e dopo poco venga smentito in questa maniera? Il dialogo tra i dirigenti del Pd è una discussione tra sordi? Un un antico proverbio di saggezza popolare recita, tuttavia, che non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. Sarà questo il caso? Le dimissioni dell’assessore Sabia al fine di ristabilire «un clima di serenità e di fiducia – come scrive Carlo Lucia - verso coloro che operano nell’interesse dei cittadini e si allontanino tentativi di speculazione politica che pure si sono registrati in questi mesi di attesa di un chiarimento complessivo della vicenda giudiziaria» Vento del Sud ( nella quale Sabia è stato «rinviato a giudizio per questioni urbanistiche») erano state chieste dalla Camera del lavoro Cgil di Avigliano già a febbraio scorso, all’indomani del suo coinvolgimento nell’inchiesta. Il coordinamento cittadino della Cdl chiese, infatti, al sindaco Summa di non nominare un nuovo assessore dopo le dimissioni di Emilio Colangelo, sospeso dal prefetto in seguito alla misura cautelare di obbligo di non dimora emessa dal giudice in seguito alla conclusione dell’indagine denominata Vento del Sud, in quanto nel 2012, per un rieqilibrio politico, gli assessori comunali passarano da 5 a 6 (con la nomina proprio di Sabia) e le indennità furono abbassate perché la nuova nomina non gravasse sulle casse comunali; al contempo si chiese a Sabia di fare un passo indietro in attesa di chiarire la sua posizione. Le richieste, dovute per la gravità dei fatti contestati, erano volte a mettere a disposizione della comunità per il periodo necessario affinché la giustizia chiarisse l’accaduto e restituisse ai cittadini fiducia nelle istituzioni, le indennità recuperate dalla sospensione dei due indagati per politiche socio assistenziali e scolastiche. Come CGIL crediamo che un clima di serenità e di fiducia verso coloro che operano nell’interesse dei cittadini, per parafrasare le parole utilizzate dallo stesso Lucia nel suo comunicato, e soprattutto la credibilità delle istituzioni passino tra le discussioni vere e gli accordi fra dirigenti non sulle poltrone, ma sulle politiche a favore del benessere della comunità. Nel ribadire la nostra richiesta di un passo indietro a Sabia in attesa di chiarire la sua posizione nelle sedi deputate a ristabilire la giustizia, riteniamo oppurtuno che anche il segretario Comunale del Pd faccia, a questo punto, un passo indietro, considerata la sua inadeguatezza all’importante ruolo rivestito. Il Coordinamento CGIL Avigliano" - I responsabili politici che hanno servito chi ha distrutto il territorio svaniscono, ma i loro complici "scientifici" rimangono ai loro posti per esempio i sindacalisti. Un caso aviglianese, con considerazioni: Ci siamo lasciati nell’ultimo articolo con questo inciso, “Sicuramente c’è tanto altro da dire”, riguardante le false dimissioni dell’assessore Donato Sabia, con tanto di gaffe da parte del segretario del PD di Avigliano Carlo Lucia, che, per avere l’esclusiva, le ha annunciate frettolosamente alla stampa con sue dichiarazioni, dimenticando di riferire l’impegno assunto con il malcapitato assessore. A questo punto potremmo continuare, magari, raccontando il retroscena della storia – come piace al mio amico Pinco Pallino, collega nella sfortunata esperienza in politica - che potrebbe iniziare proprio così: C’era una volta un Segretario e la sua lega nordovest, che aveva promesso di cambiare la città, che parlava di partecipazione, trasparenza, condivisione e che ripeteva sempre che insieme si poteva superare anche l’ostacolo più impervio dei rinviati a giudizio e via discorrendo, chiedendo le dimissioni del malcapitato assessore Sabia, in cambio di una falsa promessa. Quale promessa? La certa -si fa per dire- ricandidatura alle comunali di aprile 2015. Un partito che non finisce mai di stupire: da un lato a sette mesi dei famosi fatti di “Vento del Sus”, chiede le dimissioni credendo di averle ottenuto pronunciando queste parole: “Il PD conferma la sua matrice garantista, ma non si espone ad attacchi gratuiti, ad invidie politiche, a regolamenti di conti che hanno il sapore della speculazione in una fase delicata per quanti sono fortemente impegnati a rilanciare Avigliano e il suo ambio territorio, senza condizionamenti di forze economiche e di lobby.” ( caro segretario: ci fossero le forze economiche che vogliono investire , la “lobby” quella c’è e tu lo sai) e, dall’altra parte, promette una candidatura per il 2015 quando l’indagato è nel pieno della causa penale. Credo che l’assessore Sabia, il primo degli eletti del suo partito con oltre 350 voti di preferenza, debba rimanere al suo posto. Ciò lo autorizza lo statuto del Partito Democratico, ma ancor di più, il Codice Etico del partito che, nel caso di specie, non prevede le dimissioni e/o l’allontanamento dal partito. Inverso, per il futuro e, in particolare, circa la promessa di ricandidatura, il Codice Etico del partito, con l’articolo 5 comma a) è ben chiaro: “(…) CONDIZIONI OSTATIVE ALLA CANDIDATURA E OBBLIGO DI DIMISSIONI 1. Le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a non candidare, ad ogni tipo di elezione - anche di carattere interno al partito- coloro nei cui confronti, alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, sia stato: a) emesso decreto che dispone il giudizio; (…)”. In sintesi, stando a quanto sopra riportato, la futura candidatura nel Partito Democratico è praticamente bruciata. Comunque Sabia, forte del suo elettorato che in questo caso può solamente crescere, non avrà difficoltà a trovare un altro partito, disposto a candidarlo. |
12/08/2014 - autore: Enzo Claps |
fonte: AVIGLIANONLINE.EU |