Raggiri «on thè road» in Basilicata. Ad Avigliano va in scena l’ultima truffa
«Ciao. Ma da quanto tempo! Che pia¬cere rivederla! Come sta?». Un piacevole incontro casuale dopo anni, come ne accadono tanti. Se non fosse che l’incon¬sapevole vittima non riesce proprio a ri¬cordare. «Forse ha sbagliato persona», prova a balbettare. Ma la sicurezza del giovane fa barcollare le certezze. «Su, faccia uno sforzo. Lei dove lavorava?». È così che, con scaltrezza, il giovane riesce ad estorcere informazioni che usa nell’immediato per spacciarsi per il figlio di un collega. Inizia a quel punto una conversazione che in men che non si dica abbatte la diffidenza del settantenne, che non immagina di essere vittima di un raggiro. Siamo nel quartiere Basso la terra ad Avigliano. Il giovane, alla guida di un’auto di grossa cilindrata, dopo aver agganciato la sua vittima, inizia a raccontare di sé. Non abita più a Potenza, fa il rappresentante di abiti ed è in zona per fare una consegna in un notissimo negozio del capoluogo. A quel punto scende dall’auto e prende dal cofano due giubbotti: «Questi sono per lei». «Non posso assolutamente accettare questi regali - dice con fermezza il pensionato». Ma il giovane insiste. «Allora mi dia quello che vuole. Anche perché mi è rimasta incastrata la tessera magnetica nello sportello bancomat e non sono riuscito a ritirare i soldi. Devo fare benzina per tornare a casa». Il pensionato prende a quel punto 50 euro e glieli consegna. Per il giovane, tuttavia, sono troppo pochi. «Mi dia qualcos’altro». E dal portafogli dell’uomo escono altri 50 euro. Il ragazzo ringrazia, saluta in tutta fretta, risale nell’auto e riparte a gran velocità. L’uomo rimane lì intontito ancora per un po’, poi si risveglia dallo stato di trance in cui pareva caduto e capisce di essere stato vittima di una truffa. Così decide di recarsi in caserma e fare una segnalazione al comando dei carabinieri di Avigliano. Negli ultimi tempi sono cresciuti moltissimo i raggiri on the road, ma anche quelli negli appartamenti, soprattutto a danno degli anziani, anche se è quasi impossibile avere dati certi, perché chi subisce il raggiro difficilmente lo va a denunziare, spesso per disagio, per vergogna di essersi fatti ingannare; il metodo utilizzato dal truffatore di turno, poi, complicato da cogliere in piena flagranza, raramente fa configurare un reato. Gli escamotage utilizzati dal giovane con l’ignara vittima aviglianese, sono balzati più volte agli onori delle cronache soprattutto nel napoletano, facendo vittime «eccellenti», come un conosciutissimo ex magistrato e un noto avvocato, quest’ultimo «fregato» proprio davanti al Palazzo di giustizia. In molte città le forze dell’ordine hanno organizzato negli ultimi tempi veri e propri corsi per far capire agli anziani come comprendere che si sta per essere vittime di una truffa e reagire di conseguenza. L’attenzione e la diffidenza, purtroppo, non sono mai troppe. |
19/08/2014 - autore: Sandra Guglielmi |
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |