SAGRA DEL BACCALÀ, SI PARTE

Avigliano tutto pronto per la manifestazione che esalta il sapore lucano. Concerti, spettacoli, degustazioni e un mini corso di cucina

E vennero i tre giorni della “Sagra del Baccalà …e non solo”. Infatti è tutto pronto ed organizzato, nella città gianturchiana, per il 22, 23 e 24 agosto, giorni durante i quali avrà luogo l’evento che segna, per antonomasia, la fine dell’estate aviglianese. Nel corso della manifestazione, la parola d’ordine sarà “baccalà a volontà”, cucinato in tanti modi differenti dai ristoratori di Avigliano che partecipano all’evento. Una tre giorni interamente dedicata alla prelibata pietanza, da sempre presente in tavola nelle case degli aviglianesi. La sagra, curata fin nei minimi particolari dalla stessa Amministrazione comunale e, in particolare, dall’assessorato alla Promozione del Territorio, coordinato con grande efficacia dall’assessore Vito Lucia, è giunta alla 20° edizione e gode della partecipazione dei ristoratori e degli imprenditori agricoli locali, che presenteranno i piatti ed i prodotti tipici della tradizione aviglianese e lucana. Anche quest’anno il “Baccalà” andrà a braccetto con spettacoli, balli, canti e suonate del Gruppo Folkloristico Aviglianese e, per la prima volta, con l’organizzazione del “Mini-corso di cucina sperimentale per la preparazione di nuove e succulente pietanze a base di prodotti tipici”, che si terrà il giorno 22 alle ore 17.00 nel Chiostro del palazzo di Città, a cura degli chef Gerardo Bonelli, Tiziana Lopardo e Mario Picerno, componenti dell’Associazione Cuochi Potentini (le iscrizioni si possono effettuare telefonando al n. 0971 701855 o baccalando@gmail.com). “Questa iniziativa – precisa l’assessore Lucia – avrà un seguito. L’Amministrazione favorirà subito l’avvio di competizioni fra i professionisti della tavola, sempre protesi alla soddisfazione dei palati più esigenti, mentre, in parallelo, giovani studenti degli Istituti alberghieri ed agrari lucani concorreranno, perché la loro scuola ottenga i premi riservati alle più gustose e più sane pietanze.” Altra innovazione da segnalare è la presenza dello stand di aviglianonline.eu, posizionato all’inizio del percorso gastronomico con la diretta streaming fissa e mobile, che girerà per il percorso a filmare l’evento. Nota stonata, forse, il messaggio di dubbia interpretazione sulla “cultura”, ideato dai guru della pubblicità circa la manifestazione. Si legge sul manifesto pubblicitario on-line della sagra: “mi è giunta notizia che non ci saranno esposizioni e mostre. I chiodi hanno indetto uno sciopero generale. Sono stanchi di sopportare il peso della cultura! Baccalà c’hai creduto?!” Come se la tradizione e lo svolgimento della sagra del baccalà non siano una forma di cultura. Stocco e baccalà non erano fatti per ispirare poeti e canzonettisti, però ad Avigliano, d'estate, l'aria è incomparabile. Dovrebbero essere giorni di calura intensa, invece, fa freddo, e il baccalà ispira l’improvvisato poeta della strada. Perché ad Avigliano la storia traspira da ogni viale, vicolo o pianerottolo. E perché, in questa città, la tradizione è vita quotidiana, che sopravvive e resiste alla modernità. Perché noi, ad Avigliano, mangiamo il baccalà nel corso dell’intero anno. E non ha senso discutere se stocco e baccalà siano vicentini, genovesi, toscani, di Napoli, o aviglianese. Sono di tutti, sono “nostri“, appartengono ai principi comuni della nostra cultura, sono un alimento di mare che è diventato cibo essenziale per questa comunità, che vive lontano dal mare. Per lo stocco e il baccalà è tornata la stagione della gloria contadina ed operaia, perché rappresentano un cibo “povero“. Lo sono anche nelle trattorie che, oggi, si fanno pagare un piatto di baccalà a un prezzo abbordabile. Sono “poveri“ perché hanno un sapore assoluto, netto ed essenziale, smorzato con aggiunta di prodotti della nostra terra. Di sostanza prima, a cui siano stati tolti tutti “gli accidenti“ ed i colori. Il “nostro” baccalà chiede i prodotti e il vino del nostro territorio. Se sei un aviglianese e mangi baccalà con peperoni crusc o alla vigna, sei obbligato a seguire il consiglio prezioso del ristoratore: accompagnarlo con il rosso Santa Sofia, un vitigno della zona di Sant’Antonio Casalina al confine tra Avigliano e Bella. Si parte venerdì 22 agosto, con l’inaugurazione dell’appuntamento, prevista alle 18.00. Tutti invitati -con o senza cultura- ad assaporarlo, presso i ristoranti La Strettola, La Nuova Dolce Vita, Osteria Gagliardi, La Pietra del sale e, non ultimo al ristorante Nerolà di Marianna Sacco.
20/08/2014 - autore: Enzo Claps
fonte: IL QUOTIDIANO DEL SUD - EDIZIONE BASILICATA

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