L’OSSERVATORIO ASTRONOMICO DI MONTE CARMINE PREDA DEI VANDALI

La struttura è abbandonata al degrado e all’usura del tempo

AVIGLIANO. «Ormai ci siamo abituati a vedere strutture pubbliche abbandonate cadere a pezzi, tra l’indifferenza di chi dovrebbe provvedere al loro mantenimento e l’inciviltà di vandali che non hanno di meglio da fare che distruggere edifici realizzati con denaro pubblico. L’ennesimo esempio è l’Osservatorio Astronomico del Monte Carmine». Vincenzo Claps, consigliere comunale d’opposizione nelle fila di Fratelli d’Italia ha inviato un’interrogazione al sindaco Vito Summa «per conoscere la titolarità della struttura e delle apparecchiature installate nelle vicinanze e quali provvedimenti si intendono adottare per salvaguardarla dai continui atti vandalici». «L’Osservatorio – spiega alla Gazzetta il primo cittadino – è di proprietà della comunità montana, che da anni ha un contenzioso aperto con l’Ente al quale, attraverso una gara, era stata affidata la gestione». «Finché non si chiuderà la vicenda giudiziaria – conclude -, sarà difficile che si possa fare qualcosa. Il Comune, tuttavia, qualche tempo fa, ha chiesto che, per lo meno, l’area fosse messa in sicurezza e l’intervento fu realizzato». La nostra testata in passato si è occupata diverse volte delle sorti dell’osservatorio astronomico. Nel 2000 un finanziamento di riqualificazione ambientale e turistica del comprensorio di Montecaruso coinvolse il progetto dell’osservatorio, partito da tempo ma mai completato, e attraverso una gara ne fu affidata la gestione, con l’Ostello della gioventù di Filiano e l’area di servizio della Pietra del sale, alla «Società consortile Basilicata rurale». La struttura dell’Osservatorio, però, non fu mai messa in funzione. Un’informativa del corpo forestale la definisce abbandonata e lo stato di degrado in cui versa è visibile a chiunque vi si rechi, in balia delle intemperie (l’altitudine è di 1300m) e dei vandali. L’avvocato Luca Lorenzo, che curava gli interessi della Comunità montana, un paio di anni fa spiegò alla Gazzetta che, dopo aver tentato una conciliazione extragiudiziale, si decise di intraprendere nei confronti dello pseudo-gestore una causa di sfratto per morosità. Il presidente dell’ente gestore – interpellato sempre in quell’occasione - dichiarò che «l’osservatorio non era mai andato in funzione perché mai davvero completato, nonostante le continue sollecitazioni alla comunità montana». «Inoltre – rimarcò – manca ancora la lente, mai consegnata dall’ing. Mancini». Dal canto suo, l’astronomo che aveva curato l’allestimento, rigettò con forza l’accusa, spiegando che l’osservatorio all’atto dell’inaugurazione era completo, «come si evince anche dal collaudo, con telescopio perfettamente funzionante e struttura dotata anche di pannelli solari ed antifurto radio». «Lo stato in cui oggi versa – concluse – non può che imputarsi al suo totale ed inspiegabile abbandono». Sarà una sentenza del tribunale a stabilire torti e ragioni. Nel frattempo a farne le spese è l’intera comunità, che vede una struttura abbandonata degradarsi sempre di più e non può beneficiare delle sue potenzialità
28/08/2014 - autore: Sandra Guglielmi
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

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