Avigliano – mostra itinerante delle opere in cartapesta di Nicola Toce
Per caso una volpe aveva visto una maschera tragica: «Oh quanta bellezza, disse, ma non ha cervello!». Si saranno chiesti in tanti che hanno visitato la mostra itinerante delle maschere di cartapesta nei paesi della Basilicata dell’artista lucano, di Aliano per la precisione, Nicola Toce, formatosi in giro per il mondo. "Come da patrie lontane viene dato ad ogni uomo un angelo buono che lo segue come un compagno di strada mentre si avvia verso la vita", scrissero una volta i fratelli Grimm e continuarono: "le maschere come le fiabe sono capaci di cogliere i puri pensieri di un'osservazione infantile del mondo, in parte per il modo in cui sono divulgate, in parte per loro intrinseca natura; nutrono in modo immediato come il latte, leggere e gradevoli, o come il miele, dolci e nutrienti, senza pesantezza terrestre." Così anche la creazione e la visione delle “maschere cornute” di carta pesta realizzate dall’artista lucano simboleggiano un preciso messaggio: fornire una identità a chi se ne serve. É una identità “altra” che si sovrappone – per esigenze rituali, comunitarie o sociali e per un tempo reale, provvisorio o duraturo – a quella dell’uomo. Il che giustifica l’alone di mistero e di antisacralità che da sempre accompagna la realizzazione delle maschere dell’artista di Aliano, facendone il tramite privilegiato attraverso cui si palesano, in tutta la loro rilevanza antropologica, gli esseri animali o l’uomo stesso che indossa la “maschera cornuta”, che simboleggia l’anticristo. “…e la maschera si rivela come il simulacro per eccellenza dove proiettare le proprie nascoste emozioni…”. Non rimane che auspicare la riscoperta di una rinnovata dimensione di totalità e di equilibrio offrendo a chi indossa la maschera che più gli aggrada realizzata dall’artista Nicola Toce, nel Carnevale che ogni anno si celebra ad Aliano, nella splendida cornice del parco dei calanchi, la possibilità di immaginare di viaggiare in una dimensione astorica, atemporale e misteriosa. Ma allo stesso tempo consapevole che può togliersela quando è il momento e quando lo ritiene opportuno. è mantenere vive ed attive alcune delle tradizioni più interessanti del panorama lucano, per trasmettere saperi ed abilità alle nuove generazioni. La finalità della mostra itinerante dell’artista lucano, è far conoscere la maschera di cartapesta alianese come elemento del patrimonio culturale lucano contribuendo alla sua valorizzazione presso un pubblico più vasto. Non ci sono versi migliori per concludere se non con quelli di Carlo Levi, in Cristo si è fermato ad Eboli, che hanno testimoniato con il suo viaggio in terra Lucana, le maschere di Aliano:“Venivano a grandi salti, e urlavano come animali inferociti, esaltandosi delle loro stesse grida. Erano le maschere contadine. Portavano in mano delle pelli di pecora secche arrotolate come bastoni, e le brandivano minacciosi, e battevano con esse sulla schiena e sul capo tutti quelli che non si scansavano in tempo. Sembravano demoni scatenati; pieni di entusiasmo feroce…”. Erano le “maschere cornute” di Aliano che ancora oggi rappresentano esseri zoomorfi e antropomorfi.- che differiscono una dall’altra conferendo ad ogni maschera la sua unicità e allo stesso tempo permettendo al suo autore di esprimere a pieno la sua creatività nell’uso della cartapesta colorata.
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31/08/2014 - autore: Enzo Claps |
fonte: IL QUOTIDIANO DEL SUD - EDIZIONE BASILICATA |