SUI PREPARATIVI AD AVIGLIANO DEI 100 ANNI DELLA GRANDE GUERRA

I veri protagonisti sono i volontari guidati dall’instancabile pioniere Luciano Guappone

Avigliano. In occasione del 100.mo anniversario dall’inizio della Grande Guerra, nuovo restyling del monumento ai caduti e del cannone presenti nella Villa comunale. Il restauro è stato realizzato dai tenaci volontari Vito Guglielmi, Domenico Guerra, con il supporto del vigile Vito Lorusso, guidati dall’instancabile pioniere Luciano Guappone. “Dopo un trentennio di sonno glaciale – ha detto Antonio Bochicchio, vicesindaco di Avigliano e assessore ai lavori pubblici e al decoro del territorio – grazie a questi volontari e piccole somme messe a disposizione dall’Amministrazione, il monumento ai caduti e il cannone, un eccezionale reperto della nostra storia, sono tornati agli antichi splendori. Un reperto che rientra a pieno diritto in quel patrimonio della ‘memoria storica’ della IV guerra del Risorgimento italiano che il comune di Avigliano, amministrata dal sindaco Vito Summa, si è impegnata a tutelare e a valorizzare in tutte le sue forme in ricordo dei nostri concittadini aviglianesi caduti in guerra al grido di Viva il re, Viva l’Italia.” La cerimonia di riconsegna alla città del cannone, riportato all’originale lucentezza, si terrà domenica 21 settembre. Questa data coincide con l'intervento della Bulgaria in guerra (21 settembre 1915) e la sospensione delle relazioni diplomatiche con la Germania, da parte del Costa Rica (21 settembre 1917). Azioni che contribuirono alla vittoria finale. “Il senso civico è come un muscolo, va allenato”. Ad affermarlo è il volontario Guappone. “Nei mesi scorsi, prima che altri si attribuissero il merito - ha spiegato Guappone - mi ero accorto che il cannone e il monumento ai caduti non venivano curati e valorizzati da tempo. Allora decidemmo, insieme ai miei amici, di agire. Con il nostro intervento di restauro, nel contempo, abbiamo voluto indirizzare un messaggio ai cittadini di Avigliano, per indicare loro di non chiedere sempre e solo al comune, ma di attivarsi in prima persona, spinti da un profondo senso civico e amore per la comunità.” La Grande Guerra, che ha provocato la morte di milioni di persone e ha determinato la nascita delle nazioni europee come le conosciamo, ha lasciato in eredità ai popoli, dopo il congresso di Parigi, un’eredità di problemi irrisolti che hanno fatto dire ad alcuni storici, Ernest Nolte per esempio, che “in effetti essa terminò nel 1945. Certo si è che le fratture e le ferite aperte da quei cinque anni di guerra hanno mutato il corso della storia europea fino a spostarne l’asse verso la potenza americana che rompendo allora il suo isolamento della storia europea è finita col diventarne protagonista principale.”
11/09/2014 - autore: Enzo Claps
fonte: LA NUOVA DEL SUD

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