AVIGLIANO, LA GIUNTA DEL "A CHI SI A CHI NO" E LA GAFFE SULL'UFFICIO PER MATRIMONI

Sindaco e assessori si rendono conto degli atti che vanno a produrre?

La Giunta del “a chi si e a chi no”. Così possiamo riassumere l’operato della Giunta Summa. Tutto in questi anni, nel Comune di Avigliano, ha sempre dipeso dai rapporti di vicinanza con i rappresentanti del centrosinistra aviglianese.

Questa volta però si è letteralmente superato il limite, questo lo possiamo definire come il vergognoso epilogo della maggioranza guidata dal Sindaco Summa.

Tutto ebbe inizio nei primi giorni di Agosto quando con la Deliberazione di Giunta n. 63 del 05/08/2014, venne istituito un separato Ufficio di Stato Civile per la celebrazione dei matrimoni con rito civile in una sala ricevimenti di Avigliano, con tanto di convenzione per la durata di 3 anni.

Le motivazioni alla base della scelta, oltre alle richieste da parte di alcuni cittadini, vi sono anche i problemi connessi alla mancanza di parcheggi nei pressi della Casa Comunale, almeno cosi si legge nel deliberato.

L’atto per alcuni innovativo per altri irrispettoso delle Istituzioni comunque non passò inosservato, nel bene e nel male fece discutere.

Dopo poche settimane la Giunta Comunale con la Deliberazione n. 65 del 19/08/2014, revoca la precedente Delibera, cancellando definitivamente la sede distaccata dell’Ufficio di Stato Civile precedentemente costituito, la motivazione riportata nel deliberato è la seguente: “Considerato che l’adozione della richiamata deliberazione ha suscitato aspettative anche in altri operatori locali, che hanno fatto richiesta di individuare altre sedi quali uffici separati per la celebrazione di matrimoni civili - Ritenuto di non poter aderire a tali richieste sia per la difficoltà di gestire un numero eccessivo di sedi separate di stato civile, sia perché i siti che sono stati indicati non sempre rispondono ai requisiti richiesti dalla legge”.

Ritengo legittime le aspettative dei cittadini che avevano la possibilità di celebrare il proprio matrimonio in una location particolare, ed altrettanto giustificate le osservazioni di altri operatori economici che legittimamente pretendevano la possibilità di poter celebrare matrimoni civili nella propria struttura.

Mi chiedo se Assessori e Sindaco compreso, si rendano conto degli atti che vanno a produrre, questi provvedimenti oltre a ledere la dignità delle persone, offendono le Istituzioni, rendendole merce di scambio.



10/09/2014 - autore: Vincenzo Claps
fonte: LA NUOVA DEL SUD

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