ALLEGRO AVIGLIANESE MA NON TROPPO

La fuga dalla realtà

Secessionismo verbale, risentimento tra centro e frazioni, spese alle stelle. Eppure ad Avigliano c’è tanta gente apparentemente vogliosa di separazione. Che cosa sarà questa strana euforia? Un insensato desiderio di dimenticare caro Carmine che non vivi più in Piemonte ma vivi ad Avigliano come quei quattro pseudo secessionisti. Oggi la voglia di secessione è malata. Tra i fumi dell’aerosol, gli effetti del paracetamolo e dell’ibuprofene portano allucinazioni. Cavour e Mazzini. Borboni, Savoia. Garibaldi e Verdi, Carmine dell’Abete e i secessionisti castellani capeggiati da Antonio. Si vedono immagini sconnesse. Prima in bianco e nero, poi a colori. Le foto lasciano il posto agli articoli. Gli articoli a un ennesimo volantino quest’ultimo firmato da Carmine Ferrara il Presidente dell’Abete (soggetto pubblico) che non ama i “forestieri” dell’altro lato del territorio. Racconto fantasioso: “Sindaco, Sindaco? Sento una voce fuori campo. Mi distrae. Mi confonde. È Carmine. Si presenta e mi dice che ci vogliono 50 mila euro perché Avigliano centro deve essere divisa dalle frazioni, gli aviglianesi lo sono già e lo sanno pure e sono tutti d’accordo. Resto ammutolito. Non riesco a spiegargli che la colpa è della conformazione geografica. Dicono. che Avigliano è lunga e larga. Che non parliamo da tempo la stessa lingua. Nonostante ciò la politica ha sempre favorito le diversità e le divisioni territoriali, ma non troppo. Carmine, Carmine? Hai misurato la febbre? Sì, ho 40. Forse è il caso di chiamare un dottore.”. Il volantino di Carmine Ferrara racconta e conferma le tante assurdità della nostra città. Per esempio, la voglia di farci ridere: che assomiglia alla "distrazione" di Shakespeare. Ovvero alla follia, scappare dalla realtà attraverso un secessionismo verbale inattuabile, risentimento tra il centro di Avigliano e non più di una decina di persone sparse nelle frazioni. Che cos'è, attirare l’attenzione? Magari, è “distrarre” l’attenzione solo per dimenticare che ad Avigliano, in Basilicata e nell’italietta c'è poco da ridere. Caro Carmine, tu che hai a cuore la tua città tanto da ritornarci a vivere, non puoi non prendere atto che nella quotidianità esiste, insopprimibile, anche l'irrazionale di chi vuole andare via a patto di portarsi dietro il suo pezzo di terra? Soluzione semplice: Basta vendere ad Avigliano e acquistare casa a Filiano. Lo so che tutto questo è soverchiante, ed andrebbe contrastato o almeno moderato di fronte al prevalere degli esagitati scissionisti a parole. A questi come a te non si può negare il diritto comune a desiderare, a manifestare spinte passionali?. L'uomo ha il diritto di coltivare, ma, a suo rischio qualsiasi fantasia, però, nella collettività è fatto obbligo commisurare i mezzi ai fini e viceversa. Altrimenti, diventa una fuga di massa dalla realtà. Se fosse per me, che pretendo solo il raziocinio e ignoro le pulsioni, Anna Karenina sarebbe salita sul treno anziché lanciarsi fra le rotaie. Ma se prevale il tuo o il loro modo di sentire, qui ad Avigliano, fra poco, neanche passa più il treno. Quanto al separatismo mi sembra la forma di integralismo più idiota che si sia mai potuta inventare. L'ora unica aviglianese sopravvive dal novembre 1893, con l'art. 3 del decreto n. 490 di Umberto I. Così, gli orologi degli italiani adottavano su tutto il territorio nazionale il tempo solare del meridiano situato al 15o a Est di Greenwich. Ragguagli modesti, ma da non dimenticare per la comune cultura. Ad Avigliano, la meridiana del monte Carmine e quella del castello di Lagopesole, segnano l’unione di questo territorio. A prescindere dall’ora legale!
25/09/2014 - autore: Enzo Claps
fonte: AVIGLIANONLINE.EU

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