La nostra Costituzione è erede di un grande passato remoto e vittima di un tragico passato prossimo.
Tanta gente, pochi curiosi, ma non le solite poche facce che incontri nelle manifestazioni politiche e culturali organizzate ad Avigliano di questi tempi. Tantissimi giovani nella serata di domenica scorsa al convegno organizzato dalla sezione Sandro Pertini del PSI aviglianese sul tema: “La riforma del Titolo V della Costituzione e le autonomie locali” tenutosi nella Sala Consiliare di Avigliano. Il protagonista doveva essere la parte seconda della Costituzione e giustamente l’ultimo a palesarsi ad una numerosissima platea, per meglio spiegare le problematiche della riforma, doveva essere il compagno onorevole Marco Di Lello Deputato PSI – Segretario della Commissione parlamentare antimafia che per motivi istituzionali non è potuto intervenire al dibattito. Un’altra assenza rilevante per colpa di un banale incidente stradale, per fortuna senza conseguenze, è stata quella della lingua pungente di Mimmo Parrella, direttore della Nuova del Sud, che doveva moderare ed animare il dibattito insieme a quella volpe socialista di Gabriele Di Mauro. Nonostante ciò gli ospiti Summa, Tripaldi, Luongo, Rosa, Pietrantuono,e Valvano, insieme ai padroni di casa Leonardo Carriero, segretario cittadino del PSI e il compagno Antonio Bochicchio, vicesindaco di Avigliano non hanno certo sfigurato. I’appuntamento è iniziato puntuale alle 17,30 con un inedito rispetto ai cliché standard, gli organizzatori del partito hanno fatto ascoltare il discorso, dalla viva voce con piacevole cadenza fiorentina del grande Piero Calamandrei, che fu pronunciato nel salone degli Affreschi della Società Umanitaria il 26 gennaio 1955 in occasione dell’inaugurazione di un ciclo di sette conferenze sulla Costituzione italiana organizzato da un gruppo di studenti universitari e medi di Milano. Significativo questo passaggio che sottolineo: ”(…) La politica è una brutta cosa”, “che me ne importa della politica”: quando sento fare questo discorso, mi viene sempre in mente quella vecchia storiellina, che qualcheduno di voi conoscerà, di quei due emigranti, due contadini, che traversavano l’oceano su un piroscafo traballante. Uno di questi contadini dormiva nella stiva e l’altro stava sul ponte e si accorgeva che c’era una gran burrasca con delle onde altissime e il piroscafo oscillava: E allora questo contadino impaurito domanda a un marinaio: “Ma siamo in pericolo?”, e questo dice: “Se continua questo mare, il bastimento fra mezz’ora affonda”. Allora lui corre nella stiva a svegliare il compagno e dice: “Beppe, Beppe, Beppe, se continua questo mare, il bastimento fra mezz’ora affonda!”. Quello dice: ” Che me ne importa, non è mica mio!”. Questo è l’indifferentismo alla politica. (…)”. A proposito dell’indifferntismo alla politica la sala gremita da tante persone e tantissimi giovani, per giunta di domenica pomeriggio e in concomitanza della partita di serie A delle due capolista, ci deve far riflettere in positivo. Avigliano sta facendo tendenza politica, i giovani non sono poi tanto indifferenti alla politica forse perché sono stimolati da un modo nuovo e diretto di fare politica territoriale del rinnovato Partito Socialista aviglianese, come ha detto Antonio Bochicchio in un passaggio del suo intervento: “ (…) Ora, compagni, è il tempo di impegnarsi attivamente. Uscire dalle proprie case e andare in piazza tra la gente. E qui, ascoltare, con le nostre orecchie, i drammi che la gente vive. Partito o non partito, non è più il tempo del mitico boom economico degli anni ’60 o dello sviluppo degli anni ’80. Stiamo attraversando una crisi epocale. E i socialisti non possono, non devono restare in panchina. E’ una battaglia alla quale non devono sottrarsi. Una battaglia questa, che sarà vinta solo grazie alle nostre idee di rinnovamento, di libertà e di quella giustizia sociale che Sandro Pertini definiva “vana, perché un uomo non è veramente libero quando ha fame, quando è nella miseria, quando non ha lavoro, ed è umiliato perché non sa come mantenere i figli e come educarli. Questo - diceva Pertini - non è un uomo libero. Sarà libero di bestemmiare, di imprecare, ma questa non è la libertà che intendo io”. Concludo come ho aperto, domenica sera la Sala consiliare era gremita come non mai, ma a fare rumore sono stati soprattutto gli invitati della coalizione assenti. Forse Ivan Santoro e compagnia bella hanno capito che per loro è giunto il tramonto. La sfida è lanciata per le elezioni comunali della primavera prossima: coalizione a due, PD e PSI con pari dignità sottoscrivendo un programma delle cose reali da fare e inderogabili, senza cadere in trappole del passato dagli sciocchi tatticismi e assurde pretese di chicchessia, decidere da subito di ri-puntare sull’attuale sindaco Vito Summa e sui componenti della giunta da conoscere prima delle elezioni. Avigliano vedrà una nuova alba. Ridare la speranza ai giovani e fiducia agli anziani e ai meno abbietti che nulla ha fatto in questi anni l’assessorato alla coesione sociale per loro.
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08/10/2014 - autore: Enzo Claps |
fonte: AVIGLIANONLINE.EU |