VENTO DEL SUD, PRIMA UDIENZA CON FONTI DI PROVA E LISTA TESTI

Gli imputati sono 20. L'accusa: «Truccavano gli appalti»

Nella richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura viene descritto un «sistema» per pilotare gli appalti. Intrecci tra imprenditori, politici e funziona¬ri comunali con l’obiettivo di fa¬vorire un’impresa «amica» in cambio di soldi, viaggi e notti in albergo con escort. Ieri mattina è cominciato a Potenza il processo per i 20 indagati della prima tranche dell’inchiesta «Vento del Sud». La Procura di Potenza ritiene di aver messo le mani su un si¬stema finalizzato a convogliare lavori pubblici verso un numero ristretto di aziende, potendo con¬tare anche sulla complicità di funzionari e amministratori lo¬cali. Il raggio d’azione dell'indagine coinvolge Potenza, Pietragalla, Avigliano e Brienza. Ieri la Pro¬cura ha depositato la lista dei testimoni e ha chiesto l’acquisi¬zione delle fonti di prova. Gli av¬vocati hanno sollevato le ecce¬zioni preliminari e chiesto di poter esaminare e controesaminare i testimoni citati dall'accusa. Tra gli imputati ci sono il con¬sigliere comunale di Potenza, Rocco Fiore (Pd), candidato «renziano» alle primarie del Pd per la scelta del segretario nazionale e dei candidati al Parlamento, in¬dagato, però, nella carica di re¬sponsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di Avigliano; Giuseppe Brindisi, dirigente del Comune di Potenza ed ex segretario regio¬nale della Basilicata dei Verdi; l’imprenditore Bartolo Santoro, amministratore dell’omonima azienda edile. Ci sono anche i nomi di Emilio Colangelo, Canio Romaniello e dell’architetto del Comune di Brienza Michele Giuseppe Pai¬ladino, dell’imprenditore Donato Colangelo. E ancora: ci sono im¬prenditori, amministratori locali e funzionari tra i quali i sindaci di Pietragalla, Rocco Iacovera, e Brienza, Pasquale Scelzo, e l’as¬sessore comunale del Pd di Avi¬gliano Donato Sabia. Sono accusati, a vario titolo, di aver creato un meccanismo grazie al quale controllare le varie fasi delle gare d’appalto in provincia, decidendo a priori chi doveva aggiudicarsi i lavori. Le ipotesi di reato contestate sono di turbata libertà degli in¬canti, turbata libertà del proce¬dimento di scelta del contraente, corruzione propria ed impropria, induzione indebita a dare o pro¬mettere utilità, abuso di ufficio, falsità ideologica in atti pubblici, distruzione ed occultamento di atti veri, sub-appalto non auto¬rizzato. Nel mirino degli investi¬gatori, in particolare, sono finiti i lavori di riqualificazione dell’ex campo sportivo di Lagopesole (226.724 euro), i lavori della scuola elementare e media di via del Popolo, a Potenza (340.156), la messa in sicurezza della scuola Spaventa Filippi di Avigliano, la realizzazione di un impianto fo¬tovoltaico connesso alla rete elet¬trica della casa comunale di Pietragalla (116.209), la riqualifica¬zione di rione Murate a Potenza (300.000), la ristrutturazione del palazzo comunale di Largo d’Errico a Potenza, interventi per con¬tenere il consumo energetico de¬gli edifici pubblici e degli im¬pianti di pubblica illuminazione a Brienza, la manutenzione straordinaria dell’autoparco pro¬vinciale di Potenza (150mila) e la progettazione per la riqualifica¬zione energetica del campus uni¬versitario di Macchia Romana (4.874.821). Ora quelle accuse do¬vrà valutarle il Tribunale.
18/10/2014 - autore: Anonimo
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

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