Avigliano, il PD locale e le leve possibili per essere definitivamente cotti
Se butti una rana nell'acqua bollente, questa schizza via immediatamente, ma se la metti nell'acqua fredda e piano piano la scaldi fino a ebollizione la rana non se ne rende conto, e resta lì fino a che è cotta a puntino. Questa storiella si addice perfettamente al convegno di domenica scorsa organizzato dal Partito Democratico di Avigliano e tenutosi nella sala consiliare. Dal lato dei protagonisti c’erano, il segretario regionale Antonio Luongo (dalemiano convinto), il sottosegretario di stato Vito De Filippo (renziano dell’ultimo minuto), il senatore Margiotta (renziano per convenienza), il presidente del consiglio regionale Lacorazza (indecifrabile), il consigliere regionale Polese ( pittelliano d’adozione e renziano per ordine) e ovviamente il padrone di casa il sindaco Vito Summa. Questi politici dovevano raccontare a non più di 80 persone presenti con pochissimi del centro le “eventuali” nuove sfide future del PD. Ma, pur dello stesso partito, di corrente diversa si sono messi a far finta di litigare tra loro (tanto lo stipendio corre), gareggiando a chi ne sapeva di più sul “decreto “riparti” Italia”, sulla Leopolda di Renzi e sulla manifestazione di Roma della CGIL e chi più ne ha più ne metta compreso la diatriba sulla valutazione d’impatto ambientale. A fare da sponda, seduto tra il pubblico, il segretario regionale della UIL Carmine Vaccaro, quello dalla favella preconfezionata e con la “soluzione” sempre in tasca (si fa per dire). La storiella della rana me l’ha raccontata un vecchio comunista aviglianese all’indomani della “svolta della Bolognina”, con il cambio di nome e di passo da PCI a PDS già un quarto di secolo fa (1989), in un ampio contributo sullo sviluppo “possibile” dell’Italia e del meridione (oggi si dice sostenibile). E terminava dicendo: stiamo facendo la fine della rana? Speriamo che il futuro sia migliore. Mai come oggi l'esempio mi sembra calzante, sono passati venticinque anni e l'acqua è molto più vicina all'ebollizione: la crisi ambientale è ormai parte della vita quotidiana di ciascuno, dai 15 mila morti l'anno in Italia, per malattie legate allo smog, ai grandi disastri, sempre più frequenti, legati ad alluvioni o siccità. Ma soprattutto la crisi sociale che in Italia è balzata al 28,4%, ed il fisco pesa sempre più sui bilanci familiari: 'L'incidenza delle imposte correnti sul reddito disponibile delle famiglie è salita al 16,1%, si tratta del livello più alto dal 1990". I campanelli d’allarme del disagio sociale sono sotto gli occhi di tutti tranne di questi politici affabulatori della seconda ora che sullo Sviluppo Sostenibile non sono riusciti a fissare un solo obiettivo concreto e vincolante figuriamoci se sono capaci di individuare obbiettivi per le nuove sfide. Ritornando sempre alla rana, se la stessa fosse stata buttata direttamente nell’acqua a 50 gradi, con un colpo di zampe sarebbe immediatamente saltata fuori dalla pentola. E’ semplice: quando un cambiamento avviene in un modo sufficientemente lento sfugge alla coscienza e non suscita nella maggior parte dei casi alcuna reazione, alcuna opposizione, alcuna rivolta. Cambiare o cottura, bisogna scegliere! Allora, se non siamo, come la rana, già mezzi cotti, diamo un salutare colpo di reni, e saltiamo fuori dalla pentola! Prima che sia troppo tardi, e le tante storie positive dal Sud del mondo ci ricordano che è ancora possibile cambiare, se cambiamo noi. Potremo permetterci alla pari di De Filippo, Margiotta e compagnia cantante che non conoscono la crisi grazie ai loro stipendi: poter sostenere spese impreviste, potersi permettere una settimana di ferie all’anno lontano da casa, non avere arretrati per il mutuo, l’affitto, le bollette o per altri debiti come per esempio gli acquisti a rate; potersi permettere un pasto adeguato, poter adeguatamente l’abitazione; potersi permettere gli elettrodomestici come pure un’automobile. Ovvero arrivare a fine mese dignitosamente. Queste sono le vere sfide che il presente consegna al futuro.
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28/10/2014 - autore: Enzo Claps |
fonte: LA NUOVA DEL SUD - AVIGLIANONLINE.EU |