Basilicata – ospedale san carlo è solo questione di cuore
Malasanità o malcostume sanitario? Malasanità o mala organizzazione? Malasanità o omertà? Malasanità o colpa medica? Oggi l’uso e l’abuso del termine "malasanità", che consegue solo ad un vezzo politico e giornalistico ritengo sia sbagliato ed irriguardoso. Quello che è successo nella sala operatoria della cardiochirurgia del San Carlo di Potenza, aspettando l’esito giudiziario che “forse” accerterà la vera causa del decesso avvenuta durante l’operazione, per il momento è ascrivibile solo ad un mero errore medico con colpa grave. Quindi non necessariamente dovuto ad un episodio di malasanità. Il dopo sala operatoria e le confidenze carpite in malafede tra due medici con tanto di registrazione conferma il malcostume e l’omertà del “fottersi” a vicenda, fanno tornare in mente la famosa frase di San Padre Pio:”E' meglio un topo tra due gatti che un malato tra due medici.”. La medicina non è una scienza perfetta ed è soggetta ad errore umano e quando un medico sbaglia è solo un medico che ha sbagliato in questo caso come in tanti altri casi hanno sbagliato altri medici, ma non per questo diventano tutti cattivi medici nel resto della loro attività professionale. I fatti di colpa grave dei medici implicati al San Carlo sono tutti da verificare nell’ambito della responsabilità contrattuale con la responsabilità extracontrattuale che non presuppone alcun rapporto preesistente, ma deriva da un fatto illecito nel principio generale del "neminem laedere"; Sinonimo: colpa aquiliana ed è giusto,che in caso di errore, il paziente venga risarcito e nel caso specifico, la famiglia venga risarcita. Con questo la colpa resta grave ed è giusto evidenziarla e punire amministrativamente i presunti colpevoli (sospensione), aspettando il decorso delle cause penali, come a mio parere sono state eccessive le misure cautelari degli arresti domiciliari adottate tardivamente per i medici della cardiochirurgia del San Carlo. La sanità lucana attraversa un periodo di forte crisi: fra tagli più o meno giustificabili e accuse rivolte a medici incompetenti o, peggio, omertosi, non c’è da star tranquilli perché il problema e la colpa sono soprattutto ascrivibili alla classe politica incapace e incompetente che con la sua ingerenza foraggia le invidie tra medici e paramedici mettendo “il che” anche tra gli inservienti e gli addetti alle pulizie. E ogni volta che succede un fatto grave come Ponzio Pilato se ne lavano tutti, da destra a sinistra, le mani, scaricando il malcapitato o i malcapitati che un minuto prima erano nelle loro grazie. Da trent’anni ormai, tra corruzione, scambi di favori, pressioni sulle vendite di medicinali, comparaggio e malaffare camuffato da malasanità. Il tutto consumato sotto gli occhi di tutti, ma pochi ne parlano. Il silenzio dei media viene spezzato solo quando succedono fatti come quello del San Carlo. La mia idea è una sola che viene portata avanti senza sosta: siamo gli unici responsabili delle nostre scelte politiche, e, per estensione, gli unici colpevoli dell’odierno quadro sanitario”.
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05/11/2014 - autore: Enzo Claps |
fonte: AVIGLIANONLINE.EU |