Un'iniziativa dell'associazione Arcipelago Eva di Rionero in Vulture
Il bello aiuta nella vita di tutti i giorni? Molti sostengono di si, certo ammirare un bel tramonto con i suoi rossi e gialli e le venature del crepuscolo rilassa e fa viaggiare con i sentimenti, un alba dorata riempie di energie per il giorno che arriva, un bel quadro ci sta commuovere, spesso aiuta a pensare riuscendo a far volare la fantasia. Inutile, il bello aiuta l’anima, aiuta la nostra mente, infonde buon umore, serenità, aiuta un approccio psicologico positivo alla quotidianità della vita; e soprattutto anche nei momenti difficili o traumatici di una esistenza. Una premessa per scrivere di una esperienza che nei paesi anglosassoni sta avendo successo; ossia aiutare le donne colpite da tumore attraverso la cura di sé e l’estetica. Frivolezze? Usiamo un termine di Italo Calvino nelle Lezioni Americane la leggerezza, dando il pieno significato nella sua profondità: Per me la leggerezza si associa con la precisione e la determinazione non con la vaghezza l’abbandono al caso”, o Paul Valery che bisogna essere leggeri come un uccello e non come la piuma, che viene sbattuta dal vento. Insomma un bel make-up, un delicato mascara, un brillante rossetto, una “Leggera” seduta di estetica aiuta la paziente ad affrontare al meglio la sua giornata, percependo la sua femminilità nella cura di se, non solo estetica ma soprattutto mentale e morale. Dunque sedute di trucco in ospedale, a supporto dell’oncologia, che si sta diffondendo nei maggiori centri di cura italiani; su molti giornali ne mettono gli indirizzi; Roma, Milano, Pordenone, Parma. Tutte grandi città, la maggior parte al nord; però attenzione questa sperimentazione anglosassone c’è anche in Basilicata; poco conosciuta semmai ma esiste grazie al volontariato ed alla lungimiranza di una associazione di Rionero in Vulture. Si tratta di dell’associazione culturale Arcipelago Eva nata per rappresentare l'irriducibile pluralità dell'universo femminile, dove i singoli elementi che lo compongono convivono proprio perché separati, nel pieno rispetto della diversità. Un arcipelago appunto. Eva è stata eletta madrina di questa associazione in quanto artefice di quella che Sant'Agostino definì la "colpa felice" e con la sua curiosità ha scelto di non cullasi nella noia di un mondo assolutamente perfetto, sollecitandoci, con il suo esempio, ad aprirci a nuovi pensieri. Arcipelago Eva, come associazione di genere, ha come mission quello di rivolgere la propria attenzione alla donna nella sua totalità. A tal proposito, in collaborazione con l'Associazione IRIS, ha dato vita, lo scorso anno, al progetto “Riflessi di Specchio” orientato ad offrire una consulenza di bellezza e benessere, anche attraverso il trucco e il parrucco, alle donne sottoposte a cure antitumorali. Da rimarcare il sostegno fondamentale del Crob e della società cosmetica Isadora, e l’assessorato alla Sanità della Regione Basilicata. “Quella che apparentemente può sembrare una scelta indirizzata verso un frivolo elemento estetico, in realtà si presenta simile a un percorso di apprendimento di cura di sé, dove le pazienti imparano a valorizzarsi, trascorrono del tempo insieme, riscoprono il proprio corpo” sostengono le donne di Arcipelago Eva “ Nella convinzione che tutto ciò possa favorire l'emersione di un atteggiamento positivo anche durante un periodo della propria vita che non può, effettivamente, definirsi felice. Atteggiamento positivo che è inteso come condizione fondamentale per non chiudersi nella spirale del dolore ma che diventa la spinta propulsiva per imparare ad attraversarlo”. "Riflessi di Specchio", lanciato lo scorso anno nel corso della I edizione di Arcipelago Eva, quando ancora l'Associazione era un esercizio intellettuale tra quanti hanno contribuito alla riuscita dell'evento, ha potuto contare sull'autorevole sostegno dell’IRCCS-CROB di Rionero in Vulture che ha indirizzato alle proprie pazienti gli incontri per l'insegnamento di tecniche e strategie per gestire dal punto di vista estetico gli effetti collaterali dei trattamenti (chirurgici, chemioterapici, radioterapici, della società di cosmesi Isadora - che mette a disposizione un esperto visagista. Tutto ciò nella speranza - tra l’altro riuscita- che quanto appreso permettesse sia di allontanare, anche solo per un frammento di tempo, la propria attenzione dalla sofferenza sia di provare a migliorare concretamente la qualità di vita percepita, una diversa condizione di benessere, l'adattamento alla malattia e alle cure. Ma la sperimentazione dell’associazione del Vulture non intende fermasi, anzi rilanciano con una proposta coraggiosa ed innovativa, quella di inserire, dei trattamenti olistici in generale e il reiki in particolare, riconosciuto dalla medicina ufficiale e utilizzato come tecnica complementare nei reparti di oncologia e di neurologia per il trattamento delle cefalee. Rimarchiamo che è un trattamento mutuabile, e dunque riconosciuto come fondamentale, presso le Asl delle Regioni Piemonte, Toscana, Lombardia ed Emilia Romagna. “Il reiki è una disciplina che permette di favorire una serie di attivazioni energetiche - sostengono le volontarie rioneresi - facilitando il passaggio, progressivo e graduale di energia vitale attraverso il nostro sistema psicofisico”. Successivamente ad un adeguato e serio percorso formativo, gli associati di Arcipelago Eva, secondo lo spirito del volontariato, intendono mettersi a disposizione delle pazienti del centro oncologico e far conoscere questa tecnica di rilassamento su quanti saranno disposti a prendersi cura di sé attraverso la propria mente e la propria anima, in un momento difficile come quello della malattia. Servizio che si intende estendere anche ai membri delle famiglie delle pazienti, chiamati a svolgere un ruolo difficile che richiede il ricorso a una forza straordinaria necessaria per poter infondere la giusta tranquillità e serenità, condizioni che favoriscono il processo di guarigione dalla malattia. Che dire, di certo un elemento di novità nella nostra Basilicata, chissà forse potrà far arricciare il naso a qualche tradizionalista, forse può essere considerato alquanto originale considerato il contesto dove si vuole attuare. Ma è cosi? Ma è bello una frase che Arcipelago Eva ha utilizzato in una sua presentazione "Bisogna avere il caos dentro di sé per generare una stella danzante" di Nietzsche; spesso se non si osa, se non si rischia, se non si ha il coraggio di rompere schemi consolidati non si hanno risultati, è una lezione erasmiana che ci viene dal colto passato. Ma di certo ben venga la Leggerezza, ben venga la sperimentazione, ben venga il sorriso che queste ragazze portano grazie al loro volontariato in luoghi dove la sofferenza è purtroppo la quotidianità. |
14/11/2014 - autore: Leonardo Pisani |
fonte: GIORNALELUCANO.COM |