DECRETO “SBLOCCA ITALIA”: COMMISSARI STRAORDINARI A GO' GO' E MODELLO “RENZI” PER TUTTI

“impugnare l’intero decreto perché è un vero colpo di mano” – Avigliano, il fronte del no al petrolio ottiene in consigli

Go and drill Pittella. Avigliano, (anche se già nei programmi del sindaco Vito Summa), il fronte del No al petrolio ha ottenuto il consiglio comunale aperto che si terrà lunedì 1 dicembre 2014 a partire dalle ore 17,00. L’obiettivo, attraverso un deliberato comunale condiviso, quello di chiedere al Presidente della giunta regionale di Basilicata di ricorrere in via principale contro il Governo Centrale, promuovendo un giudizio affinché la Corte costituzionale tuteli la sua sfera di attribuzioni costituzionalmente garantita contro l’art. 38 del decreto “sblocca Italia”, e lo faccia in ottemperanza all’art. 127 della Costituzione che dispone “(…). La Regione, quando ritenga che una legge o un atto avente valore di legge dello Stato o di un'altra Regione leda la sua sfera di competenza, può promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale entro sessanta giorni dalla pubblicazione della legge o dell'atto avente valore di legge”. Sicuramente sulla scorta dei ricorsi già presentati dalle altre regioni, la Corte Costituzionale, pur legittimando la struttura dell’articolo 38 nella parte che riguarda le semplificazioni delle procedure e la dichiarazione di pubblica utilità degli idrocarburi, lo dichiarerà incostituzionale grazie all’art. 117 della costituzione ancora non modificato nella parte delle competenze territoriali tra stato e regioni. Pensieri sul petrolio condivisibili o non, è degno di nota il puntuale commento che ha fatto per convincermi un giovane studente dell’ITIS, dalle Idee e argomentazioni chiare che vanno oltre la visione della tutela del proprio orticello (NIMBY) che nel caso di specie è il territorio di Frusci. – per il giovane studente – “ il decreto “sbocca Italia – Italia energetica”, non è altro che un premio all’economia fallimentare del passato, vedesi i governi precedenti di centrodestra (Berlusconi), di centrosinistra (Prodi) e tecnico (Monti), ed un duro attacco all’economia diffusa del nostro Paese”. Mi spiego – “Il caso limite non è quello dell'Art.38 ma oltre al 38 ci sono gli articoli 33, 34, 35, 36 e 37 che permetteranno ancora molto cemento sul suolo attraverso incentivi e commissari per nuove attività edificatorie. Il comparto idrocarburi diviene strategico, non quello turistico ed eno-gastronomico della terra ferma e del mare. Assisteremo alla moltiplicazioni degli inceneritori per i rifiuti invece di incentivare la raccolta differenziata porta a porta per il riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti. E non ultimo la privatizzazione dell'acqua contro il voto di 26 milioni di italiani.”. conclude il giovane studente – “sono tutti progetti sui quali gli Enti locali non avranno più voce in capitolo, perché rientranti nell’esclusiva competenza dei ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico, sulla scia della modifica dell’articolo 117 della Costituzione – contenuto nel Titolo V – che elimina la legislazione concorrente tra Stato e Regioni in materia di energia.“. Bontà del petrolio a parte, dal ragionamento del passionario giovane studente emerge che l’intero decreto deve essere impugnato perché è un vero e proprio colpo di mano che modifica i confini energetici italiani e non solo, condannando definitivamente a “nuove servitù” numerose comunità territoriali .
27/11/2014 - autore: Enzo Claps
fonte: LA NUOVA DEL SUD - AVIGLIANONLINE.EU

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