Anche il Comune di Avigliano si aggiunge a quei Comuni che chiedono il ricorso dinanzi alla Corte Costituzionale del art. 38 del decreto Sblocca Italia. Fallito il tentativo del Partito Democratico Aviglianese di fare “bere” all’intero Consiglio Comunale, l’ordine del giorno partorito dall’Assemblea Regionale del PD.

Il documento presentato all’Assemblea Consiliare solo qualche ora prima dell’inizio della riunione del Consiglio era ambigua e forviante, infatti i punti salienti della proposta di deliberato erano incentrati sull’invito rivolto al Presidente della Giunta Regionale alla riapertura del confronto politico istituzionale tra Stato e Regioni e all’interlocuzione con il Governo Centrale per rispettare le prerogative delle Regioni in materia di autorizzazione ambientale. Infine, nella proposta di deliberato veniva evidenziato che solamente se l’interlocuzione ed il confronto con il Governo non avesse portato alla modifica dell’art. 38 della L. 164/2014, si sarebbe chiesto al Presidente della Giunta di ricorrere dinanzi alla Corte Costituzionale per dichiarare incostituzionale l’art. 38 della Legge 134 del 11/11/2014.

La nostra posizione condivisa anche da diversi consiglieri di maggioranza, ha fatto sì che il Partito Democratico e il PSI si trovassero in minoranza, per questo hanno a loro volta deciso di convergere sulla posizione unitaria di invitare il Presidente della Giunta Regionale a ricorrere, senza alcuna condizione, alla Corte Costituzionale per dichiarare incostituzionale l’art 38 del Decreto Sblocca Italia.

Se si ritiene che il decreto Sblocca Italia è incostituzionale allora bisogna avere il coraggio di impugnarlo e di consumare tutti i passaggi istituzionali per far decadere una norma ingiusta e vergognosa che consegna la Regione Basilicata nella mani delle compagnie petrolifere.

La difesa della salute dei cittadini viene prima dell’esigenza di carrierismo di qualche dirigente del Partito Democratico.

04/12/2014 - autore: Vincenzo Claps

fonte: LA NUOVA DEL SUD