LA SACRA FAMIGLIA SI ADATTA AI TEMPI D’OGGI

Singolare rappresentazione ad Avigliano del Presepe Vivente

Grande successo di pubblico nei giorni di rappresentazione del presepe vivente a tema nella città di Avigliano. Tracciare quella che è la "storia del presepe" e rappresentarla adattandola ai nostri tempi, almeno come lo intendono i ragazzi di APS terra, è un compito arduo da cui però scaturiscono molti interessanti aspetti, primo fra tutti il momento (mi piace definirlo così perché spero sia veramente breve come un momento) di difficoltà economica che di fatto si traduce anche in crisi sociale che la gente di oggi affronta nella quotidianità. Da dove iniziare quindi? Ma proprio dal nome! Se apriamo il vangelo e cerchiamo la parola "presepe” leggiamo, secondo il pensiero di S. Luca, che nella greppia fu collocato il Bambino Gesù alla sua nascita, non avendo la santa coppia di Maria e Giuseppe trovato alloggio nella locanda e di più cacciata dal locandiere. Dopo un lungo cammino e tanta fatica finalmente trovano una grotta nella quale è collocata la stalla e si riscontra la presenza del bue e dell'asino che con il loro alito riscaldano la culla: quindi il calore della famiglia e l’accoglienza umile della grotta quindi la casa. Questa narrazione ha ispirato l’associazione culturale APS terra, il suo presidente Renato Zaccagnino e i volontari liberi organizzati da Luciano Guappone, a rappresentare le scene del presepe attualizzate alle problematiche che vivono le famiglie italiane di oggi, come lo sfratto coatto abitativo, la separazione matrimoniale per colpa dove i figli pagano colpe non loro, la ricerca disperata di un posto di lavoro, lo sconforto di una coppia che vive il dramma di un figlio malato destinato ad una morte prematura, per arrivare all’ingordigia e malevolenza degli strozzini e degli sciacalli che approfittano di questi momenti di disperazione e si arricchiscono alle spalle delle persone strozzate dalla crisi di sistema acquistando con pochi soldi i loro beni preziosi. Tutte le scene si sono svolte sotto la visione e i pensieri rincuoranti di Giuseppe e Maria e le velate accuse ai governatori di Italia di essere sordi alla parola di Dio. I copioni e le scene del presepe sono stati scritti (in italiano) e dirette da Enrico Spera. I dialoghi sono stati tradotti poi per gli attori che hanno recitato rigorosamente nella lingua dialettale della nazione aviglianese, dalla poetessa Angela Galasso. Le scene sono state ambientate tra i vicoli caratteristici del centro storico a ridosso della chiesa madre, un “pezzo urbano” di Avigliano che ben si presta come sfondo di un paesaggio betlemmiano adatto per la Natività quasi a voler rappresentare una frattura con le imposizioni di Papa Onorio che aveva proibito sacre drammatizzazioni e quindi non ci dovevano essere gli elementi principali ("gli attori") della Sacra Famiglia a raccontare la realtà. Dalla piccola capannuccia allo straordinario complesso scenico e acustico, il presepe almeno per gli aviglianesi credenti ma anche per gli atei rimane ancora oggi una delle poche usanze popolari in grado di farci tornare bambini, e come questi guardare con occhi innocenti e sgranati dallo stupore le scene che si susseguono fino all’evento straordinario della nascita di Gesù. Dopo aver visto la bravura e maestria degli attori non professionisti che hanno saputo trasmettere al pubblico, attraverso scene di grande drammaticità, una vera commozione, mi pare giusto concludere ricordando una massima del Papa Buono, Giovanni XXIII, del 1962: "Arrivi dappertutto un raggio di grazia, la grazia, la luce della Grotta di Betlemme, il canto degli Angeli, la premura materna di Maria, il patrocinio di Giuseppe; e per ogni uomo sorga, nella purezza e nell'armonia più alta, l'inizio, il rinnovamento della vera gioia, portata sulla terra del Figlio di Dio". “Questa e' la storia del presepe, raccontata dai nostri commedianti aviglianesi senza grandi nomi ma tutti bravi” fa sapere il vicesindaco Antonio Bochicchio- che continua- “un racconto nel racconto della nostra quotidianità che non fa torto a tutte quelle piccole storie di coloro che hanno costruito con passione il loro presepe e anche di tutti quelli che ancora una volta sono rimasti incantati davanti a quella statuina che tende con un sorriso le braccia a voler significare – io sono tra voi”. L’associazione APS terra e i volontari “liberi” vi aspettano domenica 3 gennaio 2015 dalle ore 18,00 tra i vicoli di Lagopesole ai piedi del castello federiciano per una serata rappresentativa del presepe e vi danno appuntamento a Natale 2015 per una nuova grande rappresentazione a “tema” del presepe vivente ad Avigliano.
24/12/2014 - autore: Enzo Claps
fonte: LA NUOVA DEL SUD

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