Avigliano – quando il partito democratico inizia a litigare, agli aviglianesi toccano i guai. Quindi, Vito Summa prima che la lite si esasperi, troncala.
Se a Matera, capitale europea della cultura nel 2019, il Partito Democratico, tanto unito all’apparenza, sta litigando per la riconferma o meno del sindaco uscente Adduce, che tutto sommato ci sta tutta, la nazione Aviglianese non è da meno. Ogni volta che si deve votare il rinnovo del consiglio comunale lo scontro principale è sempre lo stesso e a iniziare dal 1995 escono gli orsi dal letargo quinquennale con seduta spiritica compresa. Sistematicamente, si sfocia in una "degenerazione cortigiana" e si inizia a litigare. Ad Avigliano si vota presumibilmente il 10 o 17 maggio e nel PD locale sono iniziati i venti di guerra e qui si consiglia di cercare un uomo di “Pace” per trattare con orsi e cortigiani e convergere (a patto di convenienza dasottoscrivere) sull’uscente sindaco Vito Summa. La riconferma di Vito a me non dispiace visto il nome che circola per contrastarlo nelle primarie interne agli scritti del PD, e cioè quello del già sindaco Domenico Pace del 1995 quindi direttamente nella brace. Si dice che il nome è stato fatto dalla “corrente della lega nordista asse “Giardiniera – Lagopesole Sud” capeggiata da “Cicero pro domo sua” e sostenuto ad usum Delphini dall’opportunista “castellano”. Quello a cui piace stare in “Pace” con due piedi in una scarpa e nonostante ricopre un ruolo dirigenziale regionale, da un mese è anche presidente della Pro Loco di Lagopesole. Loro due, insieme in nome della convenienza reciproca, per contrastare la ricandidatura di Summa o, come mi suggerisce l’uccellino solamente per alzare il tiro e chiedere come contropartita per l’assenso alla riconferma di Summa, che si firmi un documento che impegna il futuro sindaco a nominare due assessori da loro scelti(delle frazioni naturalmente), e determinare anche il terzo assessore del centro così da fare fuori l’attuale assessore Vito Lucia, lasciando un solo assessorato ai partiti della coalizione. Sicuramente, come succede da 20 anni, ciò porterà a una "guerra lampo" che sarà risolta da chi comanda il partito, ovvero i vertici potentini che richiamerà tutti all’ordine e ancora una volta, si deciderà non già per l’interesse della città di Avigliano ma solamente per mantenere gli equilibri all’interno del partito democratico. Decisioni prese da una politica del compromesso, della rendita di posizione proprie. Non mi appassiono a pensare male e criminalizzare qualcuno, ma avverto profondo malessere quando cinicamente, ed in piena consapevolezza, si sottace al disastroso vociferare che arriva ad ondate dalle riunioni del PD paesano. Meglio un PD nudo. Peccato che l'opposizione è stata sempre assente e incapace e non potrà rappresentare una vera alternativa di governo della città fino a quanto a decidere i nomi ci sarà il capo bastone di Fratelli d’Italia che, sono sicuro, si guarderà bene dal capeggiare la lista di centrodestra optando per il mio omonimo. Di questi tempi meglio evitare figuracce. Ecco perché ritengo, ancor più oggi, dove oramai è dominante la disaffezione verso la politica e irreversibile la crisi dei partiti, che bisogna ripartire dalla base, cestinare la politica della retorica e dei compromessi, e che il partito Socialista si faccia portavoce di una maggiore partecipazione popolare, di cui auspico un coinvolgimento fattivo, e proponga una lista di 8 donne e otto uomini, in cui rientri “la parte buona del PD” e quei partiti reali di coalizione che siano disposti a sottoscrivere un programma in cui siano individuate le possibili soluzioni alle varie e vaste tematiche socio-economiche comunali, magari attivandosi per drenare i fondi europei 2014 – 2020. Ovviamente con Vito Summa candidato sindaco.
|
07/03/2015 - autore: Enzo Claps |
fonte: AVIGLIANONLINE.EU |