Acque agitate nel centrosinistra in vista delle prossime elezioni
AVIGLIANO Questa sera abituale riunione del Centrosinistra per definire programma e alleanze in vista delle prossime elezioni comunali di fine maggio. Ci sono molte incognite. Se sono certe le presenze di Nicola Benedetto del Centro Democratico e di Gaetano Cantisani dell’Italia dei Valori, ci si interroga chi dovrà rappresentare i Socialisti e soprattutto Sel. Entrambi ad Avigliano sono divisi. I Socialisti hanno l’anima dei fratelli Bochicchio e quella di Donato Salvatore, mentre Sel fa capo a quell’Ivan Santoro, sconfessato a livello provinciale e regionale. È guerra ad oltranza, con tentativi a binario unico sia del socialista Antonio Bochicchio, sia del sellino Santoro di appoggiare la candidatura dell’attuale sindaco Vito Summa per conservare di fatto le loro poltrone di assessori. Una conservazione, questa, fortemente criticata, soprattutto perché viene da una Sinistra che, notoriamente, affida il futuro al rinnovamento e alle riforme. Ma, accanto a questi due pezzi di partiti- persone, il grande scontro è all’interno del Partito Democratico. Finora, i tentativi del mite e disponibile segretario cittadino Carlo Lucia di raccogliere le indicazioni del Coordinamento per una soluzione unitaria sono messi a dura prova dalla tattica assenteista e dilatoria della minoranza con il vezzo della presunzione maggioritaria. Andiamo con ordine. Il sindaco Vito Summa si presenta nel Coordinamento Pd e afferma: «Mi ricandido alla sola condizione di raccogliere il consenso unanime del partito». L’unanimità non c’è stata ed è stata subito manifestata apertamente. Si decide di aprire la stagione delle candidature. La maggioranza del Pd aviglianese propone l’avvocato Mimì Pace. Il sindaco Summa dimentica che in terra aviglianese le parole sono pietre e rimangia quanto dichiarato una settimana prima: «Anch ’io sono candidato». Si apre così un nervoso e aspro dibattito. Dal lato della maggioranza si schierano, firmando la candidatura, i pittelliani, i defilippiani e i sostenitori di Luongo, mentre in minoranza si danno man forte tra loro quanti hanno amministrato Avigliano negli ultimi vent’anni tra gestione diretta e supporto filosofico: Vito Summa senior, Domenico Tripaldi, Donato Lacerenza…Per evitare lacerazioni, si decide per tentativi di mediazione. Con un risultato: i supporter di Vito Summa non si presentano agli incontri, ma si fanno sostenere in maniera del tutto personale dal socialista Bochicchio e dal sellino Santoro, spostando il dibattito sui giornali nello sterile tentativo di evitare le Primarie e di favorire la continuità. Eppure, tutti concordano sul fallimento dell’amministrazione Summa. Le critiche non sono un fiume in piena, ma un oceano: dall’inaffidabilità personale alla incapacità di intercettare i bisogni della popolazione; da un programma mai realizzato ad opere (che solo qualcuno voleva) avviate e sospese; da un Municipio in balia di qualche funzionario all’arrivo della Magistratura con provvedimenti restrittivi; da Giunte mutevoli a partiti alleati allontanati… In forza di tutto ciò, la minoranza Pd vuole ancora la continuità. Altrimenti minaccia di rompere e di dar vita ad u n’altra lista. Un interrogativo: in democrazia chi decide? Già, ma qui è Avigliano, «nazione » autonoma.
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30/03/2015 - autore: redazione |
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |
ENZO CLPAS da AVIGLIANO | 30/03/2015 - 21:58 |
L’anonimo autore di questo articolo è ben conosciuto in regione come ad Avigliano, localizzato a Lagopesole. Un cantastorie politicamente e mediaticamente scorretto. Nel suo racconto di cronaca politica, gli aspetti banali della vita politica aviglianese diventano momenti di commovente grandezza e le tragedie politiche, i dolori di chi è incalzato dalla magistratura vengono dissacrati attraverso le lenti dell’intelligenza e dell’ironia di un personaggio squallido. Voglio ricordare all’edotto articolista l’art. 22 dello statuto del comune di Avigliano. Articolo 22 Assessori : “(…) A partire dalla prima tornata elettorale successiva all’entrata in vigore della legge 25.3.1993, n. 8I, chi ha ricoperto in due mandati consecutivi la carica di Assessore non può essere ulteriormente nominato Assessore. (…)”. Ivan Santoro ha ricoperto per due mandati consecutivi la carica di assessore quindi non può essere nominato per la terza volta assessore. Caro giornalaio, prima di sparare cazzate impara le norme.
Non ti saluto perché mi sei antipatico.
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