Una via nel Cuore di Dio
“Il centurione s’inginocchia. Le luci si spengono e l’angelo si pone innanzi a tutti. ANGELO: Pensate: la sua pietà è infinita. Nei vostri giorni or siatene i fermenti, facendo voi per lui cosa gradita: amatelo coi cuori e con le menti.”. Questo è l’epilogo della via crucis 2015, “Una via nel Cuore di Dio” che verrà messa in scena sulla collina dell’Angelo di Avigliano nella serata di sabato 4 aprile. Si parte dalle parole di Papa Francesco; “Una via nel Cuore di Dio”. Si prosegue con la seconda scena: il Getsemani il Cuore di Gesù sa affidarsi a Dio”; la terza: “il Sinedrio nel Cuore di Gesù è scritta la legge dell’amore”; la quarta scena:” davanti a Pilato il Cuore di Gesù è fonte di Vita”; la quinta scena ci racconta “la via della Croce il Cuore di Gesù è pura Umanità”; per arrivare alla sesta ed ultima scena “ la Crocefissione il Cuore di Gesù è Misericordia infinita”. Questo è la PASSIO CHRISTI 2015 ad Avigliano e ce la faranno rivivere con la loro recitazione gli infaticabili attori di APS terra guidati dal presidente Renato Zaccagnino e, come sempre, coadiuvati dai volontari liberi sotto la regia di Enrico Spera. Dopo il racconto alcune riflessioni personali.“Pregare per chiedere qualcosa è facile. Difficile farlo per lodare Dio, ma la “vera gioia” viene da qui. Una preghiera che parte da una consapevolezza: il Signore ci ha scelti prima della creazione. E il nostro nome è nel cuore di Dio, proprio nelle viscere di Dio, come il bambino è dentro la sua mamma.” Sante parole (teoriche) pronunciate da Papa Francesco in attesa della santa Pasqua. Ma in pratica poco attuate. Pongo una domanda al distratto don Salvatore, arciprete di Avigliano: Perché “via del cuore”? in attesa di una risposta ricordo che tutti abbiamo bisogno di un reale e profondo rinnovamento interiore, cioè di un cuore nuovo. Ma come la mettiamo con il pericolo costante delle false piste che appesantiscono il cuore sotto gli “affanni della vita”?. Una ripassata del Vangelo per i nostri preti non guasta mai. Lettura dal Vangelo secondo Luca (21,34-36), In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo”. Attivatevi affinché anche nel nostro cuore di gente comune che si affanna senza posa, cercando sicurezza per vivere, risuoni la chiamata materiale di Gesù ad essere considerati. Il cuore vive se vive il corpo! E il corpo vive se viene alimentato dal cibo, riscaldato dal vestito confortato da una casa vivibile. Sono necessità primarie, di cui non si può fare a meno per non far appesantire il cuore dell’esistenza.
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31/03/2015 - autore: Enzo Claps |
fonte: AVIGLIANONLINE.EU |