Il segretario cittadino Lucia: «I tempi tecnici ci sono»
AVIGLIANO. Si avvicina a grandi passi la fatidica data delle elezioni comunali e nelle sezioni dei partiti c’è fibrillazione alla ricerca di una quadra difficile da trovare. Se solitamente il problema principale è quello di mettere insieme le «anime» dei diversi partiti che fanno parte delle coalizioni e mettere a freno la voglia di ciascuno di esprimere un proprio candidato sindaco, nella cittadina dei giuristi ad una coalizione «compatta» nell’appo ggio alla ricandidatura del sindaco uscente, il dem Vito Summa, corrisponde una netta divisione, tutta in casa Pd. 18 dei 30 membri del coordinamento cittadino hanno promosso ed appoggiato la candidatura dell’av - vocato Domenico Pace, già sindaco dal 1995 al 2000. Nelle ultime ore si sono succedute fughe in avanti e smentite su ipotetiche scelte a maggioranza del partito ed immaginarie rinunce, sconfessate dai protagonisti e derubricate ad infidi pesci d’aprile. Le acque, tuttavia, non si può negarlo, sono agitate e l’ipotesi di una spaccatura diventa sempre più probabile. A dare conferma della difficile congiuntura interna è lo stesso segretario cittadino Carlo Lucia, che racconta alla nostra testata gli antefatti di quella che potrebbe trasformarsi in una corsa a due per il centrosinistra aviglianese. «Un paio di mesi fa – racconta – abbiamo iniziato una serie di incontri con gli altri partiti in vista delle elezioni e per definire il recinto della coalizione. Il passaggio successivo è stato quello di chiedere al sindaco uscente le proprie intenzioni: Summa, rimettendosi al partito, ha dato la sua disponibilità, a condizione di una totale convergenza sulla sua figura. Non trovata. A quel punto si è dato tempo sino al 9 aprile per la presentazione di candidature alternative. Alle ore 12 dell’ultimo giorno utile mi è stata consegnata la candidatura, sostenuta da 18 dei 30 membri del coordinamento (sarebbe bastato il 35%), di Pace». L’ex sindaco trova un particolare appoggio trasversale: oltre a tutti i pittelliani, lo sostengono una parte di luonghiani. Nel frattempo i partiti della coalizione si schierano apertamente con il sindaco uscente ed i sostegni blindano entrambi i contendenti nella loro posizione: Pace e Summa decidono di andare avanti e nessuno ritira la sua disponibilità. Tuttavia, due candidati per concorrere da alleati alla stessa poltrona sono troppi. Il paventato rischio di scissione del Pd, che già da tempo aveva sollevato chiacchiericci su ipotetiche giovani figure, mai ufficializzate, capaci di mettere tutti d’accordo, è ormai più che reale. Un ultimo disperato tentativo il segretario Lucia vuole farlo con le primarie. «Il tempo della discussione e della concertazione è finito, ma i tempi tecnici per le primarie di coalizione ci sono abbondantemente – dice. Potremmo farle il 19 aprile. O anche il 26». Una manciata di ore, insomma, prima della presentazione delle liste per elezioni fissate il 31 maggio, insomma. In vera zona Cesarini. «Il Pd – conclude - deve restare unito per dare un governo serio ai cittadini». Ce la farà? Il centrodestra, che sta preparando una lista civica, scruta attentamente gli eventi.
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03/04/2015 - autore: Sandra Guglielmi |
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |