Il coordinamento cittadino del Pd candida l’avvocato Pace. Ma il sindaco uscente Summa non ci sta. Sel annuncia il proprio appoggio alla candidatura del primo cittadino eletto già cinque anni fa
AVIGLIANO. «Nel corso dell’ultima seduta, svoltasi martedì 7 aprile, il Coordinamento Cittadino del Partito Democratico ha deciso di candidare a sindaco della città di Avigliano l’avv. Domenico (Mimì) Pace, il quale ha accettato la candidatura. Il Pd comunica che l’avv. Pace è disponibile ad eventuali Primarie di Coalizione». Con uno scarno comunicato agli organi di stampa, i dem aviglianesi annunciano la candidatura dell’ex sindaco Pace, già primo cittadino dal 1995 al 2000. Sciolto il nodo su chi far correre per il centrosinistra al più alto scranno cittadino? Neanche a pensarlo. Perché se la sezione cittadina del Pd comunica pubblicamente le decisioni prese in seno al partito, una parte dello stesso partito, quella vicina al sindaco uscente Vito Summa, disconosce le decisioni. E le contesta. E parte un vero e proprio balletto dei numeri. «Il 70% del coordinamento cittadino – ci dice il segretario Carlo Lucia - ha scelto Pace come proprio candidato». «Metà del Pd – prova a correggerlo Vito Summa -, e forse anche meno considerati i passi indietro fatti da alcuni negli ultimi giorni, ha deciso di spaccare il partito ad Avigliano, rischiando, per giunta, di isolarlo politicamente. Noi consideriamo il voto espresso illegittimo e chiesto, pertanto, il commissariamento del Pd aviglianese. Ad oggi Luongo non è ancora intervenuto. I partiti della coalizione di centrosinistra, inoltre, hanno scelto di proseguire sul progetto nato 5 anni fa, riconfermando la mia candidatura e non vogliono le primarie, strumento che acuirebbe solo lo scontro». «Io – conclude il sindaco – avrei fatto un passo indietro se fosse stata avanzata una proposta nuova, capace di regalare prospettive e far avanzare un progetto politico. Questa posizione è stata strumentalizzata. Io non farò accordi dell’ultim’ora con nessuno perché il prezzo pagato con l’accordo di 5 anni fa è stato altissimo. È arrivato il momento della resa dei conti». Fuori dai denti, niente più compromessi. Basta «ricatti». «Le primarie – afferma Ivan Santoro di Sel – servono per individuare un candidato sindaco. A prescindere dal fatto che noi non siamo tifosi delle primarie, crediamo anzitutto che non ci sono i tempi per vere primarie di coalizione e poi che non c’è, in realtà, nulla da dirimere, se non quello che sembra un regolamento di conti interno al pd. Noi, come il Psi, appoggiamo il sindaco uscente con la volontà di continuare il programma e consolidare un progetto politico sul quale esprimiamo un giudizio estremamente positivo». Se non fosse Vito Summa il candidato, in fondo, Sel e il Psi pretenderebbero l’alter nanza nell’espressione del candidato sindaco. Escluse le primarie, dunque, come esplicitato anche dal coordinatore provinciale di Sel Mario Basilio. Assodati due candidati. Il centrosinistra correrà con due liste? Solo una new entry dell’ultim’ora potrebbe, a questo punto, sembra, ricucire una spaccatura che ormai pare inevitabile.
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09/04/2015 - autore: Sandra Guglielmi |
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |