Avigliano, dal primo giugno 2015 si volta pagina
Duplice fischio finale nel contesto farsa dell’ultima seduta consiliare, ordinaria e/o straordinaria che sia, tenutasi nella mattinata di giovedì. Si è consumato l'ennesimo andazzo perpetuato in 5 anni, a mio giudizio, per mancanza della norma fondamentale, il regolamento che disciplina lo svolgimento del consiglio comunale e la mancata applicazione del codice etico dei consiglieri. Infatti, già dalle prime battute si intuiva quale aria tirava dalla parti della Casa comunale per chi sicuramente nella prossima consiliatura non vedremo più seduto tra i banchi del consiglio. Addirittura, i pochi cittadini che seguono il consiglio comunale hanno finalmente potuto sentire la voce di chi in 5 anni ha solo riscaldato il banco. Tirando le somme dei tanti Consigli comunali di Avigliano dal 2010 al 2015, possiamo riassumerli e sintetizzarli ricordando solo il primo e l’ultimo. Pessimo fu il primo consiglio d’insediamento datato 17 aprile 2010 di schifo l’ultimo consiglio comunale di fine legislatura datato 23 aprile 2015: da quel primo consiglio a quest’ultimo ne è passata di acqua sotto i ponti dell’ipocrisia umana. Il primo consiglio fu caratterizzato dall’attesa (strategia della “spartonza”) dei consiglieri di maggioranza dell’area Giardiniera, mentre in quest’ultimo si è registrato direttamente l’assenza strategica del consigliere Mecca, e assessore D’Andrea compreso, sempre dell’area Giardiniera. Da rilevare anche l’assenza forse strategica di Antonio Pace in vista della conformazione delle due liste di centrosinistra. Dimenticavo da registrare l’assenza soprattutto del cane Biagio in missione a Giardiniera, mi sa che pure lui è diventato leghista. Questa seduta consiliare la ricorderò per l’ennesime “pippe giuridico”, ovvero il turbamento di Giannino Colangelo che da quanto non è più assessore, ha ruotato intorno a tecnicismi legali, prigioniero di un formalismo di troppo. Secondo l’illustre consigliere Colangelo, questo consiglio “nun s’avia fa” perché “non è stato convocato con il rito straordinario, non ci sono i parere dei responsabili dei settori comunali e tra l’altro siamo in un’attività straordinaria del consiglio comunale dopo la convocazione dei comizi elettorali, che non rientra nei limiti previsti dall’articolo 38, comma 5, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. (peccato che ha dimenticato di citare anche gli organi di gestione straordinaria di cui agli articoli 141 e 144 del citato testo unico). Mi sembrava un disco incantato e saltellante che non finiva mai di cantare “le leggi d’Italia” correlate da norme, regole, articoli, comma e chi più né ha più né metta. Sarà perché sono distratto ma non ho visto sui muri della città affisso il manifesto di convocazione dei comizi elettorali datato 16 aprile, in compenso è stato pubblicato sul sito ufficiale del comune. Su questo argomento il legislatore è intervenuto abbondantemente, dichiarando che il consiglio comunale in scadenza dura in carica sino all’elezione del nuovo, limitandosi in tale periodo ad adottare gli atti urgenti ed improrogabili, appunto articolo 38, comma 5, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. E la circolare del Ministero dell’Interno, 7 dicembre 2006 ha aggiunto: “Spetta ai consigli in scadenza, nella propria autonomia, individuare i casi in cui ricorrono gli estremi dell’urgenza e della improrogabilità.”. Tali sono i casi in cui l'inattività comporti un danno per l'ente o si configuri come un inadempimento di fronte a obblighi derivanti da leggi, provvedimenti amministrativi o comunque collegati a vincoli contrattuali. La cosa che mi ha fatto sorridere è stata la richiesta, sempre del tattico e attento consigliere Colangelo, di votare l’annullamento del consiglio per vizio procedurale, richiesta chiaramente votata e respinta da tutti i consiglieri di maggioranza e di minoranza presenti. Direte perché sorridere, per quello che si è registrato dopo: alla votazione del primo punto all’ordine del giorno il consigliere Colangelo anziché uscire dall’aula, ha votato astenendosi, legittimando di fatto la regolarità del consiglio da lui stesso prima contestata. Consigliere del PDCI devi candidarti con la lista “lacciola” fallo e basta! Degno di nota lo straordinario e ironico “intervento verità” del dottore Michele De Lisa (purtroppo non si ricandida) che tra un accenno alla “depressione” e uno al “disturbo bipolare” e un altro all’esasperazione della “pippa giuridica” ha messo in evidenza che il ruolo del consigliere comunale è quello di agire nell’interesse dei cittadini superando appunto i cavilli di legge. Mi auguro di ritrovarlo in consiglio come assessore esterno con delega alla sanità comunale assente in questi 5 anni. Buon soprannome non mente |
24/04/2015 - autore: Enzo Claps |
fonte: AVIGLIANONLINE.EU |