VOX VERITAS: DOVE SONO FINITI I VALORI COSTITUTIVI DELLA PRO LOCO DI AVIGLIANO?

La pro loco aviglianese un’associazione da salvaguardare

Caro Donato, per avere la meglio sull’aviglianese “Teruo Nakamura” è necessario fargli attorno terra bruciata. Come? Attraverso il martellamento delle regole del buon padre di famiglia da far applicare per il bene assoluto. Altrimenti il “combattente solitario” convinto di aver ragione, continua a sopravvivere, come gli uccelli dell'aria, che si accontentano di poco e trovano da mangiare anche dove non ce n'é. E qui il pabulator è il Comitato dell'Unione Nazionale delle Pro Loco d'Italia (UNPLI) per la Basilicata, che dopo la sua missiva datata dicembre 2014 non ha ancora attivato tutti i provvedimenti consequenziali così come previsti dalla legge 383/2000 sulle associazioni di promozione sociale, che all’art.1.2, richiama i principi costituzionali contenuti negli articoli 3 (comma 2), 4 (comma 2), 9 e 18. Anche la Suprema Corte si è pronunciata tanto sulla natura contrattuale del vincolo associativo, quanto sull’applicabilità delle norme sui contratti in generale, statuendo che “l’atto costituivo e lo statuto di una persona giuridica hanno natura contrattuale e sono sottoposti alle norme generali sui contratti”. La forma associativa che interessa le Pro Loco è quella delle “Associazioni” riconosciute, prevista dal Titolo II del Codice Civile e regolate dagli articoli da 14 a 38. Caro Donato, l’idea di “occupare simbolicamente” la Pro Loco mi piace. Ma la cosa che mi piace di più, da quartiere a quartiere, è che la Pro loco appartenga non solo agli iscritti ma a tutta la città di Avigliano. Che lo statuto adottato dalla Pro Loco di Avigliano è inadeguato e non omologato allo statuto tipo dell’UNPLI Basilicata è un dato innegabile. Che il regolamento attuativo dello statuto della Pro Loco non esiste è altrettanto innegabile. Che il sito internet della Pro Loco non è trasparente e poco informativo è certo. Che tanti soci della Pro Loco sono strumentali è sotto gli occhi di tanti. Di questi tempi di “sospetti”, un aviglianese che guardi alle cose della Pro Loco, ipnotizzato com’è dagli annunci, articoli su aviglianonline.eu e dai post FB, potrebbe pensare che il problema siano i “gufi” le “cornacchie” e i “rosiconi” che da tempo si ostinano a voler dominare l’associazione, chi per il bene dell’associazione chi per interessi diretti derivanti dall’associaione. Oggi, con un’opinione pubblica assuefatta ai toni del dibattito mediatico e un’associazione ridotta a scendiletto di qualcuno, verrebbe da pensare che è meglio mettere la testa sotto la terra e fregarsene. Ma così non è. Bisogna continuare a tenere accesi i riflettori affinché i panni sporchi si possano lavare con il sapone allo zolfo, in un dibattito pubblico alla presenza di tutti i soci organi direttivi compresi, e delle istituzioni comunali, provinciali e regionali e dei rappresentanti del comitato UNPLI di Basilicata e dei dirigenti dell’APT regionale. Nessuno escluso e nessuno innocente. Così mi auguro, dopo una lavata di testa sempre con il sapone allo zolfo, la Pro Loco di Avigliano possa ritornare ad essere libera, contabilmente trasparente e operativa con le tante manifestazioni che ha messo in campo in tutti questi anni e che sono la cosa che sa fare meglio.
26/04/2015 - autore: Enzo Claps
fonte: AVIGLIANONLINE.EU

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