Ormai siamo alle strette: manca una manciata di ore e le liste per le elezioni amministrative ad Avigliano dovranno essere presentate. Si susseguono incontri/scontri, si discutono strategie, si sondano gli umori e i malumori, si ipotizzano errori e si elogiano le scelte oculate. Una sola certezza è indiscussa: le urna determineranno la gestione del territorio Sono passati cinque anni da quando abbiamo assistito al solito ormai consolidato braccio di ferro tra due candidati alla poltrona di sindaco: Donato Salvatore da un lato e l’attuale sindaco Vito Summa dall’altro. Tutti sappiamo come è andata a finire la disputa e perché Donato Salvatore fece un passo indietro. Sarebbe solo una perdita di tempo commentare gli episodi di allora. A distanza di cinque anni ci ritroviamo di fronte al duetto Vito Summa (sempre lui) e Mimì Pace. Con somma meraviglia tra i due contendenti si è inserito il PSI, ma, non per richiedere il posto di candidato sindaco del centrosinistra, che francamente gli sarebbe anche dovuto, per i fatti di cinque anni orsono, ma per indicare la scelta del loro appoggio all’uscente Vito Summa. Va tutto bene. Ognuno sceglie chi vuole in casa propria. I bene informati sono convinti che la scelta fatta è stata un errore da parte del PSI di Avigliano. Spiegazione. Il partito socialista (Pietrantuono) appoggia alla Regione Basilicata il governo di centrosinistra guidato dal PD, ed è per questo che “occupa” un posto del sottogoverno all’ASI. Ad Avigliano lo stesso partito ha dichiarato di voler sostenere la lista Centrosinistra per Avigliano che non pare essere quella ufficiale del PD. Difatti, quella del Partito Democratico è capeggiata da Mimì Pace. Il PSI, quindi, si è andato a collocare in una morsa: se vince Vito Summa, il PD certamente gli chiederà di lasciare l’ambita presidenza “perché si sono schierati in una lista in contrapposizione a quella del PD ufficiale “; se al contrario vincerà quella guidata da Mimì Pace allo stesso modo dovrà lasciare l’ASI perché loro ( il PSI) saranno fuori dalla maggioranza guidata dal PD e quindi saranno “riviste” le poltrone, le poltroncine, gli scanni, le sedie, le panche e le panchine occupate dal partito del “garofano”. Avigliano, non è mica un paese qualsiasi della Basilicata. Nel paese dei Gianturco, dei Coviello, dei Verrastro, dei D’Andrea, ma anche di Gerardo e Romualdo Coviello, di Donato Salvatore, di Mimì Salvatore e di tanti altri uomini illustri che hanno determinato la politica locale e nazionale, non sono ammessi “errori politici da parte di nessuno”. Ma tant’è. Le altre forze in campo non saranno molto influenti, ma, nel segreto dell’urna potrebbe anche avvenire “qualche miracolo”.

29/04/2015 - autore: Antonio Pace

fonte: AVIGLIANONLINE.EU