LA PRO LOCO DI CASTEL LAGOPESOLE HA IL SUO DIRETTORE GENERALE

Avigliano, dove un tempo vigilavano uomini di granito, ci ritroviamo simulacri di coscienze, dove un tempo non potevamo permetterci errori, ora vigono regole di campanile di tempo sprecato che diventa tempo negato.

Banalmente, per cominciare. Avigliano è la città dove ognuno vuole essere presidente o direttore generale di qualcosa fosse anche di una associazione. Avigliano di questi tempi è una tenda teatro, dove si inscena una continua rappresentazione del realizzabile dentro l’impossibile, una specie di plancia dove entrano attori di una dolcezza insinuante, uno per uno, in cori, in gruppi di ripetitivi guitti e, spesso, in recitazione di monologhi assoldati da geniali anime. La nomina di Marcello Romano a direttore generale della Pro Loco ce lo prova! - e le cose non cambiano. I conti non tornano. E non per far tornare i conti, non avendo potuto leggere lo statuto della Pro Loco di Lagopesole perché non è pubblicato sul loro sito ufficiale, ho letto quello tipo dell'UNPLI (Unione Nazionale delle Pro Loco d'Italia), cui aderisce, tramite il Comitato Regionale di Basilicata, la Pro Loco. Gli organi sono: a) l’Assemblea dei Soci; b) il Consiglio Direttivo; c) il Presidente; il Segretario ed il Tesoriere; d) il Collegio dei Revisori dei Conti; e) il Collegio dei Probiviri; f) il Presidente onorario. La domanda che nasce come sempre spontanea: che senso ha inventarsi la carica di Direttore Generale manco se fosse L’APT? Non basta il presidente? O c’è sotto qualche altra cosa? Già! Mi hanno detto che il nuovo presidente della Pro Loco è il noto direttore responsabile di Basilicatanet. Mi sa tanto che troppo preso dalla Par Condicio si è inventato la carica di DG che faccia le sue veci così da un lato non scontenta “marcellino” che sempre se non prendo una quaglia era già presidente e dall’altro può sempre dire che lui per la Par Condicio è solo il “presidente onorario” senza portafoglio. Una cosa è certa: la figura del direttore generale contrasta con lo statuto e tutto va bene a chi deve vigilare. Un’altra doppia domanda che pongo “spontaneamente” questa volta:siamo sicuri che la carica del presidente della Pro Loco è compatibile con la carica di dirigente regionale? Non c’è un conflitto d’interessi? Mi sa che siamo alle solite “calimero”. L'effetto di questa storpiatura e' che l’aviglianese del castello non e’ quello che tutti s’immaginano e non assomiglia per niente a quello della trasparenza. Lo so che faccio peccato ma la diffidenza è il solito senso di chi vuole mantenere un proprio cuneo, un angolo di comando per essere efficaci nella continua intermediazione dei tanti livelli di gestione del potere, delle politiche e della società, che fanno da contrappunto ad un paese degenerativo di democrazia. Pensando al gioco del "lancio del nano". Ciò che qui si lancia, che viene lanciato è solo il "se stesso".e non per comunicare, ma per vincere a con-vincere al proprio "gioco". Avigliano è la città dove ognuno è presidente o direttore generale della sua Repubblica, dove, invece di togliere le staccionate, abbiamo sviluppato, nel tempo, delle specie di enclosures psicologiche, delle demarcazioni interne, in una necessaria e continua limatura fra lo spazio personale e quello pubblico. Comunque la Pro Loco di Lagopesole nella sua interezza è degna di rispetto capace di operare senza polemiche e in questi lunghi anni ha fatto conoscere la parte buona della cittadina federiciana. Banalmente, per finire. La Terra gira - "il pendolo di Foucault" ce lo prova!- e le cose lo stesso non cambiano. Speriamo che dal primo giugno qualcosa cambi. E se tutto quello che ho detto non è vero allora sono un “cretino”.
09/05/2015 - autore: Enzo Claps
fonte: AVIGLIANONLINE.EU

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