Dati inquietanti sull’uso dei social network
POTENZA - Si può perdere la bussola tra le sconfinate vie del web? È un rischio frequente soprattutto per i minori affetti da una malsana dipendenza da internet. Alla socialità del reale, il più delle volte, si predilige il contatto freddo e distaccato con lo schermo di un computer o di un telefonino. Tutto ciò genera svariate conseguenze ed espone i più giovani a rischi non trascurabili questione è stata affrontata nel corso di un convegno dal titolo “Internet-Patia”, un rapporto sulla dipendenza dal web, organizzato dall'Associazione italiana ascoltatori radio e televisione nella “Casa del volontariato”. Alla manifestazione hanno preso parte gli studenti dell'Istituto "Einstein -De Lorenzo". Durante le relazioni di Luca Borgomeo, presidente nazionale Aiart e Domenico Infante, segretario nazionale Aiart, i ragazzi presenti in sala sembravano non essere distratti dai telefonini, compagni fedeli delle iniziative tediose! Il tema, dunque, ha riscosso un nutrito interesse in quanti si sono rivisti nella descrizione dettagliata dei sintomi da dipendenza dal web. «La tecnologia non è uno strumento neutrale - spiega Infante - perché usa gli utenti. Stare tre o quattro ore su internet determina la crescita del divario tra l'io pubblico e l'io privato. Il web ci presenta all'esterno inmaniera diversa da quello che realmente siamo. Ogni forma di dipendenza è sintomo di problemi più seri, di un forte stato di angoscia». Come riconoscere la dipendenza dal web? “I sintomi più comuni sono: calo del rendimento modifica delle comuni abitudini, abbandono degli amici, irascibilita' - continua Infante - Si tratta di segnali che sia la famiglia che la scuola non devono sottovalutare ». Se vogliamo «essere ascoltati dai ragazzi dobbiamo catturare il loro interesse - sottolinea il Garante per l'infanzia Vincenzo Giuliano - internet è una ricchezza ma al tempo stesso un'insidia . Con l'ausilio di altre associazioni metteremo insieme un vademecum per studenti, genitori e insegnanti, al fine di costruire una rete e rendere l'approccio con la realtà benevolo e felice ». Mentre «ero in viaggio verso Potenza, ho notato che non c'era campo - racconta Borgomeo - in un primo momento sono stato assalito da un senso di inquietudine, poi ho riflettuto su quanto ogni giorno internet stia influenzando il nostro stile di vita». Il "gratta e leggi "distribuito ai presenti contiene un messaggio chiaro: il gioco fa male!
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09/05/2015 - autore: Angela Salvatore |
fonte: IL QUOTIDIANO DEL SUD - EDIZIONE BASILICATA |