PARTITA PETROLIO: 20 CONCESSIONI E DIECI PERMESSI DI RICERCA

Le aree lucane già in produzione sono sei. Le esplorazioni attive sono due

La storia dell’intrigo inglese e la nuova polemica suscitata dall’intervento dell’on. Cosimo Latronico sulla centralità dello Stato nelle decisioni che riguardano le estrazioni hanno riacceso la discussione sulla questione petrolio in Basilicata. Aleggia lo spettro di un terzo grande giacimento petrolifero, quello di Montegrosso tra Brindisi di Montagna e Potenza, a due passi dalla Grancia. Un boccone prelibato che, secondo indiscrezioni, avrebbe provocato le proteste del governo inglese su quello italiano per le difficoltà che la compagnia petrolifera britannica che controllava il giacimento incontrava nell’attivare l’investimento. Ma quanti sono attualmente gli impianti già attivi e le richieste per nuove perforazioni in Basilicata? Al momento sono stati rilasciati 10 permessi di ricerca (di cui 8 sospesi), 20 concessioni di coltivazione (di cui 6 in produzione) e una concessione di stoccaggio gas in Val Basento (Cugno le Macine), a cui si aggiungono 18 istanze di ricerca ancora in attesa di risposta. «In tutto, tra giacimenti attivi e aree di potenziale sviluppo, la corsa all’oro nero – riassume la Ola - interessa 95 paesi per un territorio di 7.322,65 chilometri quadrati, vale a dire oltre il 78 per cento dell’intera superficie regionale». Da qui la protesta degli abitanti, che temono di vedere la Basilicata ridotta a una gruviera. La fetta più grande della torta va all’Eni che controlla il giacimento della val d’Agri, l’area di sviluppo petrolifero on shore più grande d’Europa. Tra i giacimenti non ancora sfruttati si deve aggiungere Tempa Rossa, al confine tra le province di Potenza e Matera (concessione Gorgoglione), dove è in costruzione un altro centro oli. Tempa Rossa è un’area grande come 33 campi da calcio. Piena zeppa di petrolio. Ce ne sarebbe in tutto tra i 200 e i 400 milioni di barili e se ne potrebbero estrarre 50 mila al giorno. Quasi la metà di quanti se ne producono oggi in tutta l’Italia. Oltre al petrolio della Val d’Agri estratto dall’Eni, l’altro giacimento produttivo ad olio è quello di Serra Pizzuta (Eni), a cui se ne aggiungono altri 4 a gas: Garaguso (Edison – Gas Plus Italiana), Monte Morrone (Gas Plus Italiana), Policoro (Gas Plus Italiana), Recoleta (Gas Plus Italiana). Lo stop che pende su alcune istanze e attività di ricerca potrebbe essere vanificato dallo «Sblocca Italia». La Shell ha rinunciato alle richieste di permesso denominate Monte Cavallo, Pignola e La Cerasa, mentre su quelle denominate Monte Li Foi, Muro Lucano e San Fele sarebbe già avvenuto quanto gli ambientalisti temevano: la Regione si sarebbe «smarcata» e la valutazione sarà fatta dal Ministero.

E altre diciotto richieste sono ancora pendenti

Queste le diciotto richieste di permesso per la ricerca di petrolio ancora in attesa di risposta: Frusci, ad Atella, Avigliano, Baragiano, Bella, Filiano, Pietragalla, Pignola, Potenza, Ruoti, San Fele (Eni); Anzi, ad Abriola, Anzi, Brindisi Montagna, Calvello, Pignola, Potenza, Trivigno (Eni); Li Foi, a Baragiano, Picerno, Pignola, Potenza, Ruoti, Savoia di Lucania, Tito (Eni); Pignola, ad Abriola, Brindisi Montagna, Pignola, Potenza (Shell Italia EP); Grotte del Salice, ad Aliano, Castronuovo di Sant'Andrea, Gallicchio, Missanello, Roccanova, San Chirico Raparo, San Martino d'Agri, Sant'Arcangelo (Shell Italia EP); Il Perito, a Miglionico, Montescaglioso, Pomarico (Delta Energy); La Bicocca, a Barile, Melfi, Rapolla (Delta Energy); La Capriola, a Bernalda, Montalbano Jonico, Montescaglioso, Pisticci, Pomarico (Deltà Energy); La Cerasa, a Brienza, Marsico Nuovo, Sasso di Castalda, Satriano di Lucania, Tito (Shell Italia EP); Masseria La Rocca, a Brindisi Montagna (Total E&P Italia, Eni, Rockhopper); Monte Cavallo, ad Atena Lucana, Brienza, Marsico Nuovo, Montesano sulla Marcellana, Padula, Paterno, Polla, Sala Consilina, Sant'Arsenio, Sassano, Teggiano, Tramutola (Shell Italia EP); Muro Lucano, a Balvano, Baragiano, Bella, Castelgrande, Laviano, Muro Lucano, Pescopagano, San Fele (Italmin Exploration); Oliveto Lucano, ad Accettura, Albano di Lucania, Calciano, Campomaggiore, Castelmezzano, Cirigliano, Garaguso, Oliveto Lucano, Pietrapertosa, San Mauro Forte, Stigliano, Tricarico (Total E&P Italia); Palazzo, ad Acerenza, Banzi, Barile, Forenza, Genzano di Lucania, Ginestra, Maschito, Montemilone, Oppido Lucano, Palazzo S. G., Rapolla, Ripacandida, Venosa (Aleanna Resources); San Fele, ad Atella, Bella, Filiano, Muro L., Ruoti, San Fele (Eni); Tardiano, a Grumento N., Lagonegro, Moliterno, Sarconi, Tramutola, Castelsaraceno, Spinoso, Lauria, Casalbuono, Montesano sulla M. (Apennine Energy); Satriano, ad Abriola, Brienza, Picerno, Pignola, Sant'Angelo Le Fratte, Sasso di Castalda, Satriano di L., Savoia di L., Tito (Eni); Tempa la Petrosa, a Montalbano J., Montegiordano, Nocara, N. Siri, Oriolo, Rocca I., Rotondella, San Giorgio L., Sant'Arcangelo, Senise, Tursi, Valsinni (Total E&P Italia).

11/05/2015 - autore: Pino Perciante
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

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