Una volta se si voleva essere sicuri di risparmiare ci si riferiva sempre al negozietto di fiducia
Una volta se si voleva essere sicuri di risparmiare ci si riferiva sempre al negozietto di fiducia, o ad un amico commerciante presso il quale eravamo sicuri di trovare un prezzo di favore. Oggi questa logica del “negozietto conveniente” sta pian piano scomparendo surclassata dalla maggiore efficacia del web come “accentratore” privilegiato delle migliori offerte; in qualsiasi campo. Lo abbiamo sperimentato inizialmente con l’elettronica ed oggi grazie ad alcuni portali specializzati si riesce a compare la nuova scheda madre per il proprio pc piuttosto che un vero e proprio drone da un negozio magari fisicamente presente in Cina, ma in grado di farci arrivare il pezzo a casa in pochi giorni ed ad un prezzo che nei centri commerciali locali si sognano. Lo stesso discorso si applica anche a tanti altri settori del consumo come i viaggi, i trattamenti benessere, l’abbigliamento ed il cibo; grazie ai comparatori web, portali gratuiti e di libero accesso, si può risparmiare anche sull'assicurazione, scegliendo tra le varie compagnie assicurative che oggi si presentano sul mercato online e trovando la polizza per l’auto, per la moto, per un viaggio o per la vita, più adatta alle nostre esigenze ed ad un prezzo estremamente vantaggioso. Ecco quindi che, a prescindere che si parli di assicurazioni, piuttosto che di viaggi o di elettronica, più o meno tutti ci siamo abituati a dare per scontato che su internet troveremo sempre e comunque un’offerta complessivamente migliore rispetto a quella che troveremmo negli esercizi commerciali della nostra città. Una convinzione che trova evidentemente riscontro nella realtà dei fatti; ma come si spiega? Il motivo di base per cui gli acquisti via internet si sono rivelati una panacea per i consumatori tanto più in un periodo di forte crisi economica come quello attuale si riconduce didatticamente alle classiche curve di domanda ed offerta che si studiano in un corso di economia di base. L’avvento dell’e-commerce ha infatti fatto in modo che il numero dei merchandiser, ovvero di coloro che sono in grado di vendere un bene ed un servizio richiesto in un certo istante da un utente, è aumentato in maniera esponenziale. L’e-commerce ha infatti abbattuto il concetto di “località” della vendita, facendo in modo (come da esempio sopra) che anche il rivenditore della Cina più recondita può finire per diventare il nostro negoziante di fiducia. L’aumento esponenziale dell’offerta ha l’ovvia conseguenza di portare ad un generale abbassamento dei prezzi; ed infatti, fateci caso, i beni più soggetti alla vendita tramite e-commerce sono anche gli unici che hanno risentito di una generale diminuzione dei prezzi negli ultimi anni. Una volta tanto un modo positivo di interpretare la parola “globalizzazione”
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18/05/2015 - autore: Elena Montaldi |
fonte: AVIGLIANONLINE.EU |