L’IMPUGNATIVA DI FACCIATA

l Governo Renzi impugna dinanzi la Corte Costituzionale alcuni articoli della Legge regionale n. 4/2015 voluti da Pittella.

l Governo Renzi impugna dinanzi la Corte Costituzionale alcuni articoli della Legge regionale n. 4/2015 voluti da Pittella. Il Consiglio regionale, facendo propria la volontà della Giunta, decide di resistere in giudizio. Questa decisione di per sè può apparire una clamorosa spaccatura tra renziani ma in effetti trattasi della solita operazione di facciata. Che la decisione di resistere in giudizio sia una questione squisitamente giuridica che attiene alla fondatezza delle ragioni che si sostengono non è contestabile da alcuno. Per Pittella, però, la decisione di resistere in un giudizio diviene scelta politica, quasi a voler rimarcare la sua coerenza sulla volontà di non opporsi allo Sblocca Italia e, a sua detta, di volersi inserire nel dibattito nazionale sulla riforma del Titolo V della Costituzione e sulle prerogative di competenza dello Stato e delle Regioni. Pittella dimentica che, scegliendo di non impugnare lo Sblocca Italia, come invece hanno fatto altre Regioni, abbiamo assunto una posizione politica di sudditanza ed oggi subiamo il danno che deriva, anche da quella normativa. Nei fatti, vuole recuperare la brutta figura fatta nell’approvazione di norme che violano palesemente, a detta dell’Avvocatura dello Stato, le norme costituzionali. Sfugge, infatti, alla nostra richiesta circa l’esistenza dei presupposti giuridici per resistere e, in mancanza, di risparmiare i 20.000 euro per la costituzione in giudizio. Le norme impugnate riguardano la disciplina di partecipazione degli Enti locali alla intesa tra Stato e Regione per il rilascio di autorizzazioni, tra l’altro, ad impianti di estrazioni petrolifere e l’eliminazione degli inceneritori nel territorio lucano. Resistere o meno è una questione giuridica. La Corte Costituzionale si esprime non sul dibattito politico riguardo quello che sarà l'evoluzione della Costituzione e delle leggi costituzionali in futuro, ma si esprime su quelle che sono le leggi regionali per quanto concerne i conflitti di attribuzione nel rispetto della Costituzione attuale. E Pittella fa finta di non saperlo.
20/05/2015 - autore: Gianni Rosa - consigliere regionale Fdi-An
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

I COMMENTI DEI VISITATORI
ENZO CLAPS da AVIGLIANO | 20/05/2015 - 11:08
Tu che hai fatto la legge regionale, chiunque tu sia, obbedisci alla legge. Come sarebbe bello se tutti i consiglieri regionali conoscessero la costituzione italiana: L’art. 127 Cost. dispone che “Il Governo, quando ritenga che una legge regionale ecceda la competenza della Regione, può promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale entro sessanta giorni dalla sua pubblicazione. La Regione, quando ritenga che una legge o un atto avente valore di legge dello Stato o di un'altra Regione leda la sua sfera di competenza, può promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale entro sessanta giorni dalla pubblicazione della legge o dell'atto avente valore di legge”. Tutto il resto sono chiacchiere buttate al vento.

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