Ottati si dimette da assessore all’Agricoltura alla vigilia della nomina del suo successore. L’ex assessore saluta la Basilicata e il suo governatore seppellendo l’ascia di guerra e ringraziando tutti
POTENZA - E’ arrivato il giorno di Braia in giunta. Non si tratta più di indiscrezioni. Ieri l’assessore all’Agricoltura, Michele Ottati si è dimesso. E dalla Regione hanno fatto sapere che oggi verrà nominato il nuovo assessore. Si tratta di Luca Braia ovviamente. Non c’è nessun dubbio. Il renziano ex assessore della giunta De Filippo rientra quindi nella giunta regionale dopo quasi due anni di “purgatorio”. Intanto ad ufficializzare tutta la vicenda ci penso lo stesso Michele Ottati, con una lettera aperta indirizzata al presidente della Regione, Pittella. Di tutt’altro tenore rispetto al tenore rancoroso e polemico che avevo espresso nei giorni scorsi a televisioni e stampa. Evidentemente la “rab - bia” iniziale per essere l’unico assessore dei 4 tecnici a essere defenestrato ha lasciato il posto alla moderazione. Una lettera di dimissioni che comincia con la formula di rito amichevole «caro Marcello» e prosegue con un tono confidenziale, «(...) con la consapevolezza di affidare il proprio pensiero ad un amico personale, prima ancora che al presidente della Regione Basilicata, nella consapevolezza che non saranno il dato anagrafico, da un lato, e quello politico - istituzionale, dall'altro, a fare velo ad una sincerità autenticamente dettata dalla mia storia personale e dal carattere con il quale ciascuno di noi affronta quotidianamente le prove della vita». L’ex assessore ormai quindi passa, nell’ultimo giorno della sua avventura regionale a ricordare la “propria storia”: «Sono fiero, da figlio di un emigrante contadino lucano, costretto suo malgrado a trasformarsi dall'oggi al domani in un minatore del Limburgo Belga, di aver servito la terra dei miei genitori in un ruolo che mai avrei immaginato di ricoprire, quando da giovane funzionario presso la Direzione Agricoltura della Commissione Europa intrapresi nel 1975, esattamente 40 anni fa, una carriera che mi avrebbe portato a ricoprire, in veste di Capo Unità Gestione dei mercati agricoli, un incarico impegnativo ed esaltante al tempo stesso. E comunque indispensabile per quella formazione professionale che in questo primo scorcio della decima legislatura regionale ho tentato di mettere a frutto in qualità di Assessore all'Agricoltura». Ottati quindi ringrazia Marcello Pittella per l’opportunità riconodcendo che «sin dall'inizio sapevo sarebbe stato un percorso limitato e a termine, nella costruzione, come vado auspicando da anni, di quel "cittadino europeo" che rappresenta la nuova frontiera dell'impegno politico-istituzionale nell'Europa del terzo millennio». L’assessore dimissionario quindi si ricolloca in una dimensione europea e rilancia la necessità di fare di più per rendere tutti i cittadini e tutte le istituzioni realtamente europee. In più Michele Ottati offre a Pittella e alla Basilicata la disponibilità in veste “privata” di continuare a dare una mano. Michele Ottatui quindi passa al suo successore: «A Luca Braia faccio i miei auguri, con un forte, fortissimo "in bocca al lupo", nella certezza tuttavia di lasciargli in eredità un Dipartimento in buona salute, animato da professionalità sperimentate e da una umanità verace. Fatta di persone perbene. E di reali servitori del bene comune». Passaggio quindi ai ringraziamenti di rito per concludere con la sottolineatura: «Sono certo che anche quanti, al di fuori del Palazzo, a torto o a ragione mi hanno criticato, riconosceranno che mai le mie azioni sono state dettate da interesse personale o di parte. Ho tentato, con i pregi e i difetti che fanno parte della storia di un uomo innamorato della propria terra, di dare unamano alla Basilicata e alla sua gente. Spero di esserci riuscito. Ma soprattutto di essere ricordato come il figlio del minatore venuto da Bruxelles che negli anni della maturità ha voluto dare un esempio ai tanti lucani di successo che vivono all'estero. Per dire loro: è ancora possibile, anche da pensionati, riservare una parte del proprio tempo e del proprio impegno tanto agli affetti familiari, quanto alla propria terra. Alla propria regione. Ad una Basilicata pronta ad accogliere i suoi figli migliori, interessati a mettersi in gioco - come io ho tentato di fare - per il bene dei lucani».
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22/05/2015 - autore: Salvatore Santoro |
fonte: IL QUOTIDIANO DEL SUD - EDIZIONE BASILICATA |