Se tanta memoria resta, la musica nel cuore degli studenti aviglianesi fa la sua parte
Tutta mia la città: così dirò subito la mia opinione. E tu “incredulo”, seguimi o anche precedimi, se ti riuscirà, quando vedrai che io indugio ed esito. Parto dicendo subito che ritengo che il centro polivalente di Avigliano, almeno per le mie orecchie, nonostante la strumentazione di amplificazione carente, ha una buona acustica, una visuale ottima e le poltroncine sono pure comode. Ma questo luogo non si trova nelle lunghezze di spazio e di tempo di chi crede di sapere, perché quelle sono solide e queste divenienti. Rispondimi dunque cosa, se lo sai. E allora parlo io: che dire, il palcoscenico del polivalente ha fatto da cornice all’esibizione della giovanissima orchestra composta dagli studenti e magistralmente diretta dai professori di educazione musicale dell’istituto comprensivo statale G. Carducci e T. Morlino di Avigliano. E' vano definire "eccezionale" o "sublime" la prova dei giovani orchestrali. Essa e' un atto di immedesimazione e di creazione che ci lascia stupiti. Come per contagio, le esili mani dei giovani musicisti aviglianesi mentre suonavano raggiungevano a misura il pubblico, il concerto proseguiva e dai direttori che si alternavano nella direzione ricevevano l'impronta - dimensione di autentica arte musicale: così come la suonata della “leggenda del Piave” che ha ricordato i cento anni della grande guerra, commovente e partecipata da parte dei presenti. Con una profondità musicale straordinaria, questi musicisti in erba sono stati capaci di catturare l’attenzione nell'esecuzione dell'inno ufficiale dell'Unione europea, costituito da un brano del movimento finale della Nona sinfonia composta dal grande Ludwig van Beethoven, chiamato anche "Inno alla Gioia”. Allegra e orecchiabile la suonata “a marechiare” e “Funiculì funiculà”. E come giusto che sia non poteva mancare, e non è mancata. l’eccellente suonata dell’Inno d’Italia di Mameli. La diffusione della cultura musicale significa, tra l’altro, creare delle importanti opportunità a beneficio della collettività. La musica, come valido propulsore di cultura anche in funzione della creazione di importanti momenti di reciproca conoscenza del nostro territorio unito. Il coraggio per esorcizzare questi tempi così ostici e per combattere lo sconquasso presente con la musica. Dubito che da sola la musica riesca a salvarci, ma di sicuro ci consentirà benefiche riflessioni. Tutto questo, oggi rappresentato dai giovanissimi dalle esili mani. Bisogna cercare collaborazioni, realizzare sinergie, valorizzare le eccellenze aviglianesi, aprire contaminazioni e sperimentazioni. Il futuro c’è, speriamo di mantenerlo ad Avigliano.
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30/05/2015 - autore: Enzo Claps |
fonte: AVIGLIANONLINE.EU |