presentazione guida «street food»: lucane protagoniste
MILANO. Il tarallo aviglianese è uno dei venti migliori cibi di strada italiani e quello prodotto dal forno delle sorelle Palese di Potenza è l’unico dolce nazionale ad essere premiato a Milano da Gambero Rosso ed Estathé nel corso della presentazione della guida «Street food» che presenta 400 indirizzi, di cui cinque selezionati in Basilicata, di cibo definito in «movimento». A ritirare il premio una delle tre sorelle Palese, Lucia che insieme alla mamma nel 1984 aprirono il forno per fare il buon pane lucano e la tipica strazzata di semola di grano duro. Nella trasferta milanese Lucia, insieme alla figlia Anna Laura Tammone, non si è stancata a raccontare la loro storia di fornai al femminile e a spiegare come fanno a produrre pane e biscotti così buoni alle migliaia di persone che già da qualche settimana frequentano il Market Sound che nella grande area dei Mercati Generali organizzato Estathé per fare convivere musica live con grandi nomi italiani e internazionali (il 7 settembre si esibirà Renzo Arbore con la sua Orchestra Italiana) e quality street food con prodotti selezionati da Gambero Rosso come, appunto, il tarallo aviglianese e tutta la produzione delle Palese. Che nella città dell’esposizione universale si sono presentate con una professionalità che forse al Sud non sapevamo di avere. Lucia ha distribuito un piccolo, come formato, catalogo ma con ampie e ricche informazioni su cosa loro producono a Potenza. La prima voce è il pane, che nel mini-catalogo è spiegato com’è fatto e quali ingredienti utilizzano ma, in fondo alla paginetta, con lo stesso carattere, leggi «informativa allergeni»: contiene glutine. Se si va alla voce tarallo aviglianese, il capitolo «informativa allergeni» è più ampio, così accanto a contiene glutine, c’è scritto: può contenere tracce di frutta a guscio, latte, sesamo, arachidi e, in più, a caratteri più piccoli, ma solo per motivi di spazio, si legge «consigliamo la consumazione a breve, per gustare la freschezza di un prodotto genuino, privo di conservanti». C’è tutto, insomma, nero su bianco, in questo prezioso manualetto. Però «è stato piacevole poterla raccontare la nostra produzione tutta al femminile agli interlocutori milanesi e allo stesso presidente di Gambero Rosso, Paolo Cuccia», dice Lucia. Quando è stata premiata dalla curatrice della guida di Gambero Rosso, Sara Bonamini, Lucia ha voluto essere accompagnata dalla figlia Anna perché temeva di non farcela a parlare, per la commozione. Invece è riuscita a raccontare la storia di questo forno che da trent’anni sforna pane e taralli, ciambelline e cantucci.
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30/05/2015 - autore: Michele Pizzillo |
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |