«LA BELLA E LA BESTIA», LA FIABA PORTATA IN SCENA DA 39 BALLERINI

il musical in programma stasera dalle 20 presso il polivalente. La manifestazione sarà trasmessa in diretta streaming sul sito www.aviglianonline.eu

Ancora musical. L’appassionante storia de «La bella e la bestia » andrà in scena stasera, dalle 20, presso l’Auditorium del Centro Polivalente di Avigliano, per far rivivere attraverso la danza classica e moderna, la magia senza tempo dell’amatissima fiaba europea le cui origini potrebbero essere riscontrate in una storia di Apuleio intitolata Amore e Psiche, ma che in molti hanno amato nella versione della Disney. A portarla in scena 39 ballerini, dai 4 ai 18 anni, del corso di danza che da ormai 15 anni l’inse gnante Enza Telesca tiene ad Avigliano presso l’Asd Ludorum diretto dalle sorelle Maria ed Anna Lorusso. La manifestazione sarà trasmessa in diretta streaming sul sito www.aviglianonline.eu grazie al webmaster Mimmo Cantalupo e immortalata dagli scatti di Maria D’Andria. Attraverso la danza i piccoli grandi ballerini proveranno a far immergere gli spettatori, con brio e leggerezza, in una storia che offre degli spunti di riflessione significativi sul senso di sé e sul significato della relazione con chi ci circonda: ogni uomo nasce principe, cioè con la possibilità di esprimere pienamente il suo potenziale, la sua unicità, ma nell’interazione con il proprio ambiente può assumere convinzioni rigide su di sé, confermandosi in un identità negativa che lo trasforma, lo imbruttisce. E’ l’incontro con chi sappia andare oltre le apparenze e guardare in profondità, permettendo di esprimere parti di sé sconosciute, che può far emergere la ricchezza e la bellezza di ognuno. Ecco allora l’importanza del rapporto: l’altro ci rivela, ci fa da specchio, cosicché il senso di sé s’intreccia con il senso più profondo della relazione. L’apice di ogni incontro autentico sarà l’espressione piena della propria individualità che non si ferma all’affermazione di sé, del proprio valore ma si estrinseca pienamente nella capacità di accogliere, di donarsi, di amare, guardando anzitutto all’anima e all’interiorità. Perché è l’amore, nell’acce zione più ampia del termine, che libera l’uomo dalla sua animalità. «I saggi – spiegano le organizzatrici - rappresentano il momento conclusivo di un anno di duro lavoro, sacrificio ed impegno, l’occasione all’interno della quale i giovani ballerini hanno la possibilità di mettere in pratica le tecniche acquisite ma soprattutto di poter esprimere il meglio di loro stessi, esternando le proprie emozioni e la propria creatività». «La danza – continuano - educa tutta la persona nella sua totalità psico-fisica e proprio per questo ci si può avvicinare ad essa sin dalla prima infanzia per garantire un sano ed armonico sviluppo del corpo». Per il bambino, affermava Maurice Béjart, famoso danzatore e coreografo francese, danzare è importante quanto parlare, contare o imparare la geografia. Il ballo è un linguaggio universale che insegna la sensibilità, la consapevolezza, la percezione del momento. «All’innato talento, che va forgiato – concludono - è necessario affiancare una grande vocazione, la tenacia, la determinazione, la disciplina, la costanza ed il cuore. Perché in fondo non si balla solo coi piedi ma con l’anima per toccare, commuovere, ispirare, trasmettendo inaspettate emozioni».
27/06/2015 - autore: Sandra Guglielmi
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

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