BONUS BENZINA 2012 PER SALVARE POTENZA E TUTTI GLI ALTRI COMUNI

L’orientamento del Centrosinistra. Ma serve subito una legge nazionale

Non più 95 milioni di euro per i 350mila patentati lucani che hanno diritto alla card carburanti 2012. Non più bonus carburanti da assegnare ai cittadini lucani. Dopo i 104 milioni di euro delle annualità 2013 e 2014 che saranno impiegate per una social card da destinare alle fasce meno abbienti, ora, a saltare sono anche gli ultimi fondi che erano rimasti, quelli sull’annualità 2012. Quei soldi, infatti, saranno rimodulati ed assegnati ai comuni lucani. A tutti i comuni. A quelli in difficoltà ed a quelli virtuosi. Lo ha deciso il Centrosinistra regionale nella riunione di ieri. Confermando l’orientamento che gli stessi consiglieri della maggioranza avevano già espresso nei giorni scorsi commentando l’assegnazione dei fondi al capoluogo. Con quei soldi (quelli del 2012 e non quelli del 2013 e 2014 già trasformati in social card), dunque, si finanzierà il «SalvaPotenza», si metterà in campo il «Salva Lagonegro» e si aiuteranno tutti i paesi della Basilicata, anche quelli virtuosi che potranno usare quelle risorse per gli investimenti. La strada, quindi, è segnata. Anche se non senza incognite. Soprattutto per il capoluogo, considerato che l’indicazione dovrà essere trasformata in legge. E prima del 10 agosto, giorno in cui scadono i termini per la chiusura del bilancio in pareggio. Insomma, senza una legge nazionale che modifichi la destinazione della card carburanti 2012 ed anche senza i decreti attuativi che assegnano materialmente le risorse alla Regione le speranze per l’amministrazione De Luca restano appese ad un filo. Senza questi passaggi tecnici l’amministrazione De Luca verrebbe, comunque, scolta ed i soldi una volta assegnati verrebbero impiegati dalla nuova amministrazione che succederà al commissario prefettizio. Trovate le risorse, quindi, per il capoluogo a pesare è l’incognita tempo. A meno che nell’attesa. non passi l’emendamento al Decreto enti locali che prevede la suddivisione dei debiti degli enti locali in 4 anni. Ipotesi ancora in campo ma di difficile realizzazione considerato che sul Decreto quasi certamente verrà messa la fiducia e tutte le modifiche saranno legate ad un solo unico maxi emendamento. Il nodo capoluogo, nei fatti, quindi, resta ingarbugliato. Finendo ancora una volta sui tavoli romani a cui, a questo punto, spetterà il compito di valutare la possibilità di accelerare su norme e articoli tecnici oppure attendere i naturali tempi tecnici. Intanto sulla vicenda è intervenuto l’onorevole Cosimo Latronico secondo cui «nell'esame del decreto enti locali già iniziato nella commissione Bilancio occorre predisporre emendamenti che contemplino la possibilità per comuni come quello di Potenza di poter riequilibrare il bilancio nell'arco di 5 anni piuttosto che 3».
30/06/2015 - autore: Antonella Inciso
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

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