Attese migliaia di persone per la processione dalla basilica di Avigliano fino al Monte
Un lungo e variopinto serpentone di fedeli, come da centenaria tradizione, accompagnerà stamane la salita della vergine Maria con in braccio Gesù Bambino dalla Basilica Pontificia Minore sino alla chiesetta eretta sul Monte Carmine, ove rimarrà sino alla seconda domenica di settembre. Col cuore pieno di devozione, saranno migliaia i devoti alla madre di Gesù che scorteranno la lignea effige, interamente ricoperta dell’oro che nel corso del tempo le è stato donato in segno di devozione e voto, lungo la salita al monte che sovrasta il vasto territorio aviglianese. La partenza della processione è prevista alle ore 8 dalla Basilica Pontificia Minore, al termine della messa delle 5 celebrata da mons. Giuseppe Stolfi, che ieri ha festeggiato i 70 anni di sacerdozio, e di quella delle 6,30 presieduta da don Salvatore Dattero, parroco della cittadina. Alle 7,15 in piazza Gianturco, prima di partire, ci sarà la benedizione dei Cinti, mentre all’arrivo, previsto per le 11,30, verrà celebrata una solenne messa presieduta dal vescovo, mons. Agostino Superbo. La statua in legno, custodita in una teca, sarà portata a spalla dai «fratelli» della Confraternita della Madonna del Carmine. Numerosi i cinti, grandi costruzioni votive, dalle architetture complesse che rappresentano torri, navi, frontespizi di chiese o altarini, realizzati da esperti artigiani con candele a più piani, altri materiali decorativi e ornati con nastri colorati, fiori e immagini sacre, che accompagneranno la Madonna del Carmine nella sua dimora estiva. Le imponenti e pesanti costruzioni saranno, come da millenaria tradizione, portate a spalla dai giovani familiari del devoto che offre il cinto, mentre alle giovani donne sarà lasciato il compito di reggere i lunghi nastri colorati. Sia i cinti, sia i palii, insegne di forma triangolare in lino con l’imma gine della Madonna ricamata in oro, sono offerti ogni anno alla Vergine in segno di devozione, voto o richiesta di grazia da singoli fedeli o da gruppi che dalla cittadina o da paesi limitrofi partecipano al rito. Il pellegrinaggio avrà come colonna sonora i canti dei fedeli, che intoneranno durante tutto il tragitto rime e invocazioni che creeranno un incrocio di lodi ed inni in onore della Madre Protettrice, in un’intatta «storia di amore e tenerezza – come ha scritto Don Peppino Stolfi ne I miei ricordi - verso la Beata Vergine Maria, rubatrice di cuori e salvatrice con suo Figlio del genere umano».
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16/07/2015 - autore: Sandra Guglielmi |
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |