La critica di Rosa sui fondi impiegati “a caso”. Il consigliere di FdI: “A sperperare soldi sono bravi tutti”
Giunge puntuale la delibera (D.G.R. 973 del 21 luglio 2015) che finanzia le sagre estive 2015. Ovviamente la ‘coesione istituzionale’ quest’anno ha imposto un po’ di austerity: solo 2.600.380 euro, rispetto ai 4.695.000,00 euro del 2014, che andranno a finanziare 196 feste e sagre lucane. Le risorse del Por Fesr Asse IV 1.2.B dovrebbero servire alla “realizzazione di ‘grandi eventi’ a carattere nazionale ed internazionale in siti naturali e luoghi di cultura regionali”, ma siccome in Basilicata non si riesce ad organizzare neanche un evento che coinvolga l’intera Regione, figuriamoci nazionali o addirittura internazionali, e siccome c’è da spendere i fondi europei per non incappare nel disimpegno, si dispensano e si disperdono nel finanziamento di qualche festa di paese. I criteri di selezione? Non si ricavano dalla delibera di Giunta che rinvia ad un’altra delibera di Giunta, la n. 958 sempre del 21 luglio (chissà perché riportata a penna e non dattiloscritta) in cui si fa riferimento alla Task force, evidente evoluzione del ‘panel di esperti’, che non si limita a predisporre l’elenco degli eventi che rappresentano il patrimonio culturale intangibile della Basilicata ma ne redige un altro, quello delle “iniziative che, pur non rappresentando uno specifico bene culturale intangibile e unanimemente riconoscibile, si configurano comunque come provviste di una dimensione almeno latamente culturale”. Addio definitivo agli eventi nazionali ed internazionali. Tuttavia si rendono pubblici i criteri con cui si è determinato l’importo finanziario. Alto valore delle iniziative? Attrattività di turisti? Macchè. I finanziamenti sono così determinati: per le iniziative già finanziate nel 2014 si prende a riferimento l’importo finanziato l’anno precedente, fino a 25.000 euro per intero, da 25.000 a 50.000 euro il 70% (bisognerà capire chi decide e perché un’iniziativa finanziata nel 2014 con 25.000 euro rientra in quelle da finanziare per intero o in quelle al 70%. I soliti bandi fatti tanto per fare) e per gli importi superiori al 50.000 euro solo il 50%. Per le iniziative, diciamo, nuove ovvero che non erano state finanziate lo scorso anno l’importo è 10.000 euro o meno se l’importo richiesto è inferiore. Ecco quindi che si va dai 72.500 euro per il Cinespettacolo della Grancia (Brindisi ne aveva chiesti 500.000) ai 1.000 euro della ‘processione e festeggiamenti in onore a San Rocco’ di Ferrandina. Le feste patronali di Potenza e Matera, seppur candidate dai rispettivi Comuni, non ricevono nulla. Ma mentre Matera piazza all’interno dell’elenco degli ‘eventi poco culturali’ “il vernacolo materano” e la “festa patronale di Sant’Eustachio”, per un totale finanziato di 57.500 euro; il Capoluogo di regione non presenta nulla. Viene finanziato “il premio San Fele d’oro’ che ha organizzazione campana e il Lauria Folk Festival con 13.000. Come al solito si finanzia di tutto e senza alcun criterio. Ad esempio, perché gli eventi Porklandia di Picerno, Aglianica di Rionero e la Sagra della Castagna di Trecchina, per citarne alcuni, l’anno scorso erano stati inseriti dal panel di esperti nel patrimonio immateriale, culturale, enogastronomico ed ambientale della Basilicata e oggi sono declassati dalla task force a ‘eventi latamente culturali’? Cosa è successo in un anno? Ironia a parte, questa è l’amara constatazione di come vengono utilizzati, male, i fondi europei che dovrebbero servire per lo sviluppo e vengono spesi per distribuire un po’ di soldi. C’è chi, come Pittella, si esalta perché la Basilicata spende l’80% dei fondi europei. A noi verrebbe da rispondere che a sperperare i soldi sono bravi tutti, è farli fruttare che è la vera impresa di chi amministra. Cosa in cui, il Governatore con la sua rivoluzione, ha miseramente fallito.
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10/08/2015 - autore: Gianni Rosa |
fonte: LA NUOVA DEL SUD |