NOI ABBANDONATI A NOI STESSI

I 115 cittadini residenti nella frazione di Paoladoce alle prese con disagi di ogni tipo Viabilità dissestata, cassonetti pieni di rifiuti e assenza di segnaletica ad Avigliano

AVIGLIANO - Continua la protesta di alcuni residenti dell’hinterland cittadino. Questa volta sono i circa centoquindici abitanti di Paoladoce, frazione che si trova a novecento metri di altitudine e a circa sei chilometri dalla città di Avigliano. Non è la prima volta che i residenti fanno notare il totale stato di abbandono in cui versa l’agglomerato urbano, importante crocevia per quanti, quotidianamente, devono recarsi nella zona del vulture - melfese, raggiungendo la vicina superstrada Potenza-Melfi. Ma l’area di Paoladoce, situata nei pressi del Monte Carmine, - zona turistica e noto santuario della Basilicata - anno dopo anno, sembra andare verso un isolamento senza precedenti: scarsa pulizia delle strade, rattoppi che non fanno altro che peggiorare la viabilità e, ancora, mancanza di segnaletica e illuminazione pubblica per molte abitazioni. Dunque, uno stato d’evidente abbandono per la frazione che, subito, salta all’occhio di chi ritorna in questo territorio per trascorrere il periodo estivo, come il signor Romaniello, che continua a sollecitare interventi manutentivi all’attuale amministrazione, senza alcun esito. «Basterebbe davvero poco per mettere in sicurezza la strada e garantire servizi migliori ai cittadini, che pagano le tasse regolarmente e hanno gli stessi diritti di chi risiede nel centro di Avigliano. Qui la raccolta “porta a porta” non è mai stata effettuata e, neppure la classica “differenziata” ha avuto esiti positivi. Difatti, l’immondizia resta nei pressi dei cassonetti per giorni, con un spettacolo davvero imbarazzante. Così, i rifiuti dei bidoni gialli , verdi e blu, ormai stracolmi, finiscono nei terreni e lungo la strada. Vicino ai raccoglitori per la differenziata, inoltre, ci sono ancora i vecchi cassonetti e, incivilmente, molti passanti si sentono autorizzati a conferire rifiuti non diversificati» - fa notare il consigliere comunale (PD) di Sesto San Giovanni (Milano), Vito Romaniello, originario di Paoladoce. Gli aviglianesi che abitano in questa frazione, da ben otto anni chiedono interventi manutentivi, con solleciti alle diverse amministrazioni che si sono succedute; solo lo scorso anno, è stato effettuato qualche sopralluogo da parte di tecnici inviati dal Comune. Ma, dopo questo tempo, la situazione è rimasta invariata e, ancora, qualche assessore non risponde neppure al telefono, riconoscendo la telefonata da parte di un “seccatore”. L’area è piccola e basterebbe poco per valorizzarla o, quantomeno, risolvere le annose problematiche dei cittadini che, adesso, chiedono con urgenza l’inizio dei lavori anche a Paoladoce. Dunque, occorre sistemare le strade, la fontana nella piccola piazzetta ridotta ad un rudere - con pochi centinaia di euro verrebbe recuperata e rimessa a nuovo -, provvedere all’illuminazione pubblica per le abitazioni che ne sono sprovviste e risolvere la spinosa questione dell’immondizia. Ancora, ammodernare le pensiline per la fermata dell’autobus, ormai fatiscenti, così come la cartellonistica stradale completamente assente, tanto che i residenti vengono svegliati anche nel cuore della notte, presso le proprie abitazioni, da automobilisti in cerca d’indicazioni - come testimonia un anziano del posto disturbato da qualcuno che chiedeva come raggiungere Avigliano. Ma qualche cartello è ancora presente in zona e indica di fare attenzione alle buche. Qualcuno vorrebbe aggiungere anche qualche avviso sull’immondizia lungo strade e cunette.
15/07/2012 - autore: Antonella Rosa
fonte: IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA

Back