AVIGLIANO. LA CITTÀ PULITA È PIÙ BELLA … (E SE NON VIENE SPORCATA È MEGLIO ANCORA)

Legge di Imbesi sulla conservazione dello sporco: Per pulire una cosa, bisogna sporcarne un'altra.

La faccia sporca di Avigliano. La colpa è dell'inciviltà dei cittadini o dell’incapacità dei nostri amministratori? Se ti fermi a fare due chiacchiere con i vecchi aviglianesi, loro ti racconteranno che nel ventennio del dopoguerra Avigliano era povera ma pulita e gli abitanti erano rispettosi del vicinato e del luoghi che abitavano. I secchi della spazzatura (non esistevano ancora le buste di plastica) erano quasi vuoti, per un verso perché c’era poco di che riempirli e la parola “spreco” era un termine sconosciuto e per l’altro perché si applicava la regola dello “Stipa ca truov’”, un vecchio aviglianese aveva una scatola con dentro tanti spaghi e sopra scritto piccoli da utilizzare ma utili per accendere il fuoco. Oggi scrivi PaP e dici porta a porta per il ritiro della spazzatura differenziata. Questo metodo, se pure con una raccolta indifferenziata, già esisteva a quei tempi e veniva svolto dagli “spazzini” comunali (loro non si offendevano se li chiamavi così) che in modo capillare, bussavano ad ogni porta per il ritiro. Per avere contezza basta chiederlo a Pace o a Santarsiero oppure a Santoro tre spazzini storici di Avigliano ancora viventi. A quell’epoca c’era poco da sporcare le strade a differenza di oggi con l’imballaggio la fa da padrone: bottigliette di vetro, di plastica e di carta, cicche, pacchetti di sigarette e mozziconi, lattine, plastiche varie, depliants e manifesti pubblicitari, fazzoletti di carta e giornali di carta, scatolette vuote, preservativi consumati e gomme da masticare, pneumatici computer materassi e chi più ne ha più ne abbandona, etc. etc. “Monnezza” sicuramente gettata dalle auto o dai motorini in corsa o da passeggiatori notturni malaccorti o meglio maleducati e ben accorti a non farsi vedere. Forse bisogna partire da qui, per capire come sia cambiato il concetto di "città pulita". Il guaio è che si parte sempre dalla fine. Prima di chiederci come e perché non si pulisce rapidamente Avigliano, bisognerebbe interrogarci su come e chi la sporca rapidamente Avigliano. Le statistiche dicono che mediamente in un anno ogni italiano produce 563 chili di immondizia di cui più di 150 chili vengono abbandonati all’aperto, 200 chili li smaltisce correttamente con la differenzazione e i restanti 213 chili, anche se differenziabili, vengono smaltiti nell’indifferenziata. Se gli intenti che ci muovono sono questi, non ci resta altro che fare rete e combattere assieme il fenomeno. Caro assessore all’ambiente, Antonio Bochicchio, cosa stai facendo per arginare questi fatti? Quali accorgimenti hai posto in essere? Quali controlli hai diramato agli organi competenti? Perché non proponi il posizionamento di telecamere civette e controlli a campione? Ma soprattutto, per soddisfare il desiderio di tanti di vivere in una città pulita, perché non promuovi la collaborazione dei cittadini per un impegno comune, che possa mettere insieme il lavoro di chi "pulisce" (il Comune) con quello di chi, rispettando le regole, "non sporca" (il Cittadino). Non serve pulire il corso principale e poi trovare a terra, ancora oggi 12 settembre, lungo corso Coviello all’altezza del Polivalente più manifesti che annunciavano l’evento dei quadri plastici (ndr 4 settembre). E’ semplicemente vergognoso che gli addetti ai lavori sfrecciano con i loro camioncini della raccolta differenziata e di lunedì (raccolta della carta) non si fermano per raccogliere i manifesti che sono di carta. Pulire la via principale e dimenticarsi della via secondaria è come mettersi il vestito nuovo e rimanere sotto con le mutande e i calzini sporchi. Caro Antonio, in questi anni passati hai ottenuto traguardi importanti come il raggiungimento dell’obiettivo di arrivare al 65 per cento di raccolta differenziata. Ma per non vanificare quanto fatto finora poniti un altro obiettivo, sebbene ambizioso, quello di sollecitare il senso civico della comunità aviglianese. Devi trovare il modo con la nuova tares di valorizzare i livelli di differenziata per quartieri con politiche premiali che incentivino la capacità dei cittadini a differenziare meglio e di più, e fottitene del Sindaco che lo hai fatto eleggere con i tuoi voti e pure del patto di stabilità. Sono convinto che nel tempo dei Big Data e della cultura 3.0. dell’assessore inaffidabile Angelo Summa che per apparire, ordina la pubblicità degli eventi con i manifesti posizionati a casaccio e contro le regole sui segnali stradali per poi dimenticare di farli togliere da chi li ha messi, dicevo anche Avigliano possa diventare più Smart e più sensibile alle nuove tecnologie ai nuovi media per l’informazione. E se non bastasse, ci si può sempre avvalere del “banditore” che un tempo si chiamava Tommaso e girava per Avigliano informando i cittadini su fatti più o meno importanti: così da occupare un giovane per un lavoro sociale e informativo. Oltre internet il tam tam come il porta a porta!
13/09/2015 - autore: Enzo Claps
fonte: AVIGLIANONLINE.EU

Back