La pdl di Rosa (FdI) che illustra anche il sostegno economico per chi accompagna un familiare (in caso di gravi malattie) a curarsi fuori regione
POTENZA- Sanità e agricoltura. Questi i temi della conferenza stampa tenuta ieri del consigliere regionale di FdI, Gianni Rosa, insieme al capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, Alessandro Galella, Luciano Petrullo portavoce cittadino e il dirigente del partito, Gianfranco Blasi. “Una Banca della Terra lucana per il reale rilancio del settore primario e per combattere concretamente la disoccupazione giovanile”. Così ha esordito il capogruppo regionale di Lb- Fdi, Gianni Rosa che prima di soffermarsi sui contenuti della proposta di legge sulle nuove norme per l’agricoltura lucana, ha ricordato come sul Bollettino ufficiale della Regione Basilicata del 10 agosto 2015 è stata pubblicata la Legge regionale 6 agosto 2015 n.25 in materia di “Provvidenze a favore di familiari o accompagnatori residenti in Basilicata di soggetti affetti da patologie particolarmente gravi e invalidanti, tali da richiedere cure presso strutture non regionali”. “Sono particolarmente orgoglioso - ha detto Rosa - anche a nome dell’intera mia parte politica, per essere riuscito a far approvare un’altra legge che è sinonimo di vicinanza alle famiglie lucane ed è dimostrazione di una grande scelta di civiltà, dopo la legge regionale 20 marzo 2015, n.13 (Saaf) con la quale la Regione Basilicata riconosce l’importanza delle adozioni e degli affidamenti familiari”. Dopo aver esposto le motivazioni alla base della pdl già approvata, essenzialmente riconducibili alla impossibilità di prestare assistenza per l’oncologia pediatrica, e non solo, in Basilicata, l’esponente di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, ha posto in rilievo principi e finalità del provvedimento legislativo: “La Regione Basilicata si fa carico di elargire ai cittadini residenti in regione un rimborso finalizzato ad offrire un aiuto temporaneo e forfettario, in attesa di un impegno maggiore da parte della Giunta in virtù di dati più aggiornati in merito al fabbisogno, onde superare quelle difficoltà economiche conseguenti alla permanenza fuori regione di un accompagnatore, supporto indispensabile dal punto di vista morale e psicologico per il paziente e per collaborare con il centro sanitario che eroga le cure. Gli oneri derivanti dall’applicazione della legge di natura corrente - ha specificato Rosa - sono stati quantificati per il 2015 in 200mila euro, tenendo conto delle indicazioni fornite dal Dipartimento Politiche della persona, sulla base dei dati attuali e relativi ai residenti in Basilicata che usufruiscono di trattamenti sanitari in altre regioni. Per gli anni successivi l’entità dello stanziamento sarà fissata con la legge di stabilità. Al fondo possono accedere un familiare o un accompagnatore autorizzato formalmente dal paziente e, nel caso di minori, uno dei genitori o il tutore giudiziario dei soggetti affetti da patologie acute, croniche, acquisite o congenite, costretti inderogabilmente a recarsi fuori regione per comprovate necessità connesse con la malattia. Per i redditi Isee fino a 10mila euro il contributo per trasferte nell’ambito nazionale, di tipo forfettario, è fissato in 80 euro pro-die ed è comprensivo di ogni spesa sostenuta dall’accompagnatore. L’ammontare complessivo del contributo erogato nell’anno solare non può comunque superare l’importo di 3.200 euro. Per i redditi Isee da 10.001,00 a 25.000,00 euro il contributo è fissato in 50 euro al giorno e l’ammontare complessivo del contributo erogato è pari ad un massimo di 2.000,00 euro”. Presentata, quindi, la nuova proposta di legge del consigliere regionale e del suo partito che riguarda le “Norme per il rilancio dell’Agricoltura ed istituzione della Banca Regionale della Terra Lucana”. Rosa ha sostenuto che “la pdl ha due obiettivi primari: la valorizzare del patrimonio agricolo, recuperando l’uso produttivo di aree abbandonate o sottoutilizzate, ivi comprese quelle appartenenti agli Enti strumentali, valga l’esempio dell’Alsia con 300 ettari di terreno pressoché abbandonato, contenendo il degrado del territorio e l’incentivazione dell’imprenditoria agricola, specialmente quella giovanile, favorendo il ricambio generazionale. Per il raggiungimento di questi fini - ha proseguito - in armonia con la legge 440/1978 (Norme per l’utilizzazione delle terre incolte, abbandonate o insufficientemente coltivate), viene istituita la Banca della Terra Lucana, una banca dati che censisce tutti i terreni incolti, abbandonati o sottoutilizzati, sia pubblici che privati. In Basilicata l’80 per cento dei terreni del demanio sono di proprietà dei Comuni e della Regione, ma non si conoscono né la reale disponibilità, né le caratteristiche, terreni che se utilizzati potrebbero innalzare notevolmente la superficie media delle imprese agricole lucane”. “La Banca della Terra Lucana - ha fatto rilevare Maria Bonsera - affiancherebbe lo strumento del primo insediamento, agevolando coloro i quali intendono costruire il proprio percorso professionale nel settore dell’agricoltura prendendo visione e utilizzando la predisposizione da parte della Regione di bandi ad evidenza pubblica. La Banca della Terra Lucana - ha continuato - è composta da varie sezioni: quella dei terreni i cui proprietari non avendo intenzione di coltivarla hanno intenzione di cederne la detenzione o il possesso; quella delle aree demaniali regionali, comprese quelle di proprietà degli Enti strumentali della Regione, che possono essere adibite a coltivazione, incluse quelle aventi, precedentemente, destinazione diversa da quella agricola, o sottoutilizzazione, nonché quelle comunali aventi le medesime caratteristiche; quella contenente le terre in stato di abbandono. Ulteriore funzione della Banca della Terra è quella di garantire il supporto tra ‘domanda’ e ‘offerta’, tra chi ha intenzione di investire nel modo agricolo e selvi-colturale e chi vuole fittare la propria terra. La Banca della Terra - ha concluso Bonsera - è una realtà ormai in molte regioni italiane, vedi Toscana, Lombardia, Sicilia, Campania, ed ha permesso già l’assegnazione di centinaia di ettari di terre prima abbandonate ed ora produttive”. Gianfranco Blasi, dal canto suo, ha precisato come “Fratelli d’Italia ha dimostrato ancora una volta di essere un partito dinamico, presente sul territorio con una propria cultura di governo che parte dall’analisi critica delle politiche regionali per giungere a proposte concrete per risolvere i tanti problemi sul tappeto, soprattutto quelli che concernono le classi più giovani”.
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15/09/2015 - autore: Redazione |
fonte: LA NUOVA DEL SUD |