LA BASILICATA IL PIÙ GRANDE PARCO CULTURALE D’ITALIA

proposta di piero lacorazza rafforza «scaviamo il futuro»

Fare della Basilicata il più grande parco culturale. È la sfida lanciata dal presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza che ha incontrato a Roma i responsabili dell’Associazione Dante Alighieri: «Un’associazione fra Comuni per la gestione dei servizi culturali farebbe della Basilicata il più grande parco culturale». In cosa consiste l’idea? Nella costruzione di «una rete regionale dei parchi letterari, coinvolgendo nella gestione dei servizi culturali i Comuni che ospitano sul proprio territorio le sedi dei parchi e delle fondazioni». Il presidente del Consiglio regionale della Basilicata ne ha discusso a Roma con il segretario generale dell’Associazione Dante Alighieri Alessandro Masi e con Stanislao De Marsanich, presidente dei parchi letterari italiani e amministratore delegato di “Paesaggio Culturale Italiano Srl”, nel corso di un incontro convocato per illustrare i contenuti di una manifestazione sui parchi culturali che il Consiglio regionale terrà a dicembre a Roma nell’ambito di “Più libri, più liberi”, fiera della piccola e media editoria italiana. L’idea è stata al centro di un incontro promosso da Lacorazza anche per dare attuazione ad alcune mozioni approvate dal Consiglio regionale della Basilicata, con i rappresentanti degli organismi che operano ad Aliano (Parco letterario Carlo Levi), Tursi (Parco letterario Albino Pierro), Valsinni (Parco letterario Isabella Morra), Montemurro (Fondazione Leonardo Sinisgalli), Avigliano (Fondazione Emanuele Gianturco), Rionero (Fondazione Giustino Fortunato), Melfi (Fondazione Francesco Saverio Nitti) e che potrebbe interessare inoltre l’istituendo Parco letterario di Federico II e le analoghe iniziative di cui si valuta la possibilità di realizzazione a Tricarico (Parco letterario Rocco Scotellaro), Venosa (Parco letterario Quinto Orazio Flacco) e Brienza (Parco letterario Mario Pagano). «Oggi molti Comuni condividono la gestione associata del servizio anagrafe o di quello di riscossione dei tributi - osserva Lacorazza. - Perché non fare un'operazione analoga sui servizi culturali dei Comuni sedi parchi e fondazioni?». Naturalmente «ogni parco e fondazione deve conservare la propria autonomia, ma un’associazione fra questi Comuni, non per continuità territoriale ma per funzionalità “culturale”, farebbe della Basilicata il più grande parco culturale, che potrebbe tra l’altro sviluppare un piano per la promozione e la fruizione del paesaggio culturale, così come previsto dalla legge regionale recentemente approvata». «Ma il protagonismo di questi Comuni – ha aggiunto Lacorazza – potrebbe incrociarsi con le iniziative che si cominciano ad organizzare nei Comuni dove sono presenti siti archeologici, per dare sistematicità all’offerta culturale della regione. “Basilicata 2019, scaviamo il futur”' e “Basilicata 2019, parco letterario” sono due “va goni” che possiamo agganciare alla “locomotiva ”Matera 2019 e la proposta del Parco della Magna Grecia, presentata dai parlamentari Latronico, Antezza, Folino e Placido, va nella stessa direzione e contribuisce a rafforzare il percorso che abbiamo avviato con alcune mozioni approvare in Consiglio regionale. Un percorso che dovrà trovare sbocco nelle imminenti scelte del Pon cultura e del Fesr Basilicata 2014/2020». Prosegue intanto il cammino di “Basilicata 2019, scaviamo il futuro”, una grande campagna di scavi e ricerche archeologiche, che veda la Regione, l’Unibas, il Ministero dei Beni culturali e i competenti Uffici delle Sovrintendenze, nonché l’istituenda Scuola di specializzazione in archeologia che avrà sede a Matera, impegnati in una programma di attività nei siti lucani. Il progetto è stato proposto dal presidente del Consiglio regionale Piero Lacorazza e dagli altri componenti dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea (Francesco Mollica, Paolo Galante, Paolo Castelluccio e Mario Polese) attraverso una mozione approvata lo scorso 24 marzo. «Le politiche culturali, turistiche e produttive – si legge nel documento - vanno ridisegnate complessivamente nel loro rapporto con l’intero territorio e quello delle Regioni limitrofe, in particolare Puglia e Campania, sfruttando il potenziale dell’archeologia lucana e delle comunità interessate da siti o aree archeologiche. Lo studio e la conoscenza del patrimonio archeologico e culturale regionale permetterebbe di valutare il livello di vulnerabilità attuale, e di programmare forme di tutela fruizione e promozione adeguate del territorio». “Basilicata 2019, scaviamo il futuro” è ritenuto «coerente con le traiettorie tecnologiche e innovative che la Regione intende sostenere nell’area dell’industria turistica, culturale e creativa nell’ambito della strategia regionale dell’innovazione per la specializzazione intelligente - S3 Basilicata, anche attraverso il coinvolgimento di imprese lucane del settore, archeologi, storici dell'arte, e laureati in materie umanistiche, con l’obiettivo di consolidare le attività e incentivarne di nuove, sostenere l’occupazione e la ricerca scientifica». Previsto, tra l’altro, il coinvolgimento di importanti professionalità ma anche, attraverso l’esperienza mutuata dall’Erasmus, il coinvolgimento di tanti giovani che in Europa si stanno formando su questa materia. «Sotto la terra – afferma Lacorazza - è custodito un pezzo importante del nostro futuro, e la valorizzazione delle ricerche archeologiche è un modo non effimero per costruire intorno a Matera 2019 una economia della cultura in Basilicata».
16/10/2015 - autore: Redazione
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

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