MANCUSI (AEMN):IL TERRORISMO ISLAMICO SERIA MINACCIA PER L'EUROPA

Per l'esponente della destra europea è necessaria una Europa libera ed armata fuori dalla Nato ed una nuova alleanza euroasiatica

“Il Terrorismo islamico è diventato una seria minaccia per l’Europa” è quanto afferma Vincenzo Mancusi Consigliere per la Geopolitica dell’Europa Mediterranea di Alleance Européene des Mouvements Nationaux a Bruxelles.


“Quello che avevamo previsto e denunciato si è purtroppo avverato. La nostra civiltà bianca e cristiana in questi anni ha subito tre attacchi bene organizzati e pianificati- continua Mancusi - Quello culturale relativista della massoneria giacobina che ha minato la nostra tradizione religiosa, la famiglia naturale e persino la nostra identità sessuale; quello monetario e finanziario della plutocrazia mondiale che ha pesantemente colpito l’economia reale e la giustizia sociale e quello della nuova ondata barbarica che ha riempito le nostre città di immigrati extraeuropei, in gran parte inassimilabili e pericolosi”.


Per l’esponente di Alleance Europeene “L’islam è assolutamente incompatibile con L’Europa, questo è un dato storico sociologico inconfutabile ma non cadiamo nel fatale errore di confondere il terrorismo con la religione: L’Isis è solo una minoranza fanatica e violenta, composta solo da appartenenti alle sette whabite e selafite e da disadattati apostati europei”.


“Si tratta quindi di un problema globale che va inquadrato in diversi scenari geopolitici: la ripresa della guerra fredda tra USA ( sempre più in mano ai poteri forti dell’alta finanza internazionale) e la Russia ( tornata su posizioni imperiali ed ortodosse); la storica guerra civile, religiosa ma anche petrolifera interna la mondo islamico (fra sunniti e sciiti, capeggiati rispettivamente da Arabia Saudita e Iran) ; l’odio religioso fra lo stato di Israele ed i regimi nazionalsocialisti arabi ( come quelli caduti di Saddam in Iraq e di Mubarak in Egitto e quello resistente di Assad in Siria) e il revanscismo ottomano della Turchia, in perenne conflitto con tutti gli stati confinanti e con le sue minoranze etniche in particolare contro i Curdi.


Solo dopo aver capito bene questo scacchiere, ulteriormente complicato da divisioni etniche, tribali e politiche, da fortissimi interessi (economici, energetici ed idrogeologici) ed anche dal traffico d’armi e di droga; si può passare dai bombardamenti alla pianificazione di un intervento militare internazionale per sradicare il sedicente Califfato che, ancora oggi controlla i 1/3 della Siria e dell’Iraq - conclude l’esponente di Alleance Européene des Mouvements Nationaux - ed in tutto questo complicato scenario internazionale noi siamo naturalmente per l’alleanza di ferro fra la Russia di Putin, il regime di Assad e le forze libanesi (non solo le milizie mussulmane sciite ma anche i volontari falangisti cristiano-maroniti del generale Michel Aoun) che ha il sostegno della Persia e la benedizione di tutti i patriarchi cristiano orientali. Loro sono gli unici a combattere sul campo, a rischiare la vita mentre l’Occidente democratico è diventato imbelle e rammollito, teme la morte ed ha paura di combattere davvero. La guerra è certamente una brutta cosa ma spesso come in questo caso assolutamente necessaria. I nostri nuovi riferimenti internazionali, oltre alla solita Marine Le Pen ed al governo ungherese di Viktor Orban sono ad Est: vogliamo una Europa Libera ed armata fuori dalla Nato (diventata esercito coloniale americano) ed una nuova alleanza euroasiatica che assicuri ai nostri popoli autonomia energetica, benessere e sicurezza”.
23/11/2015 - autore: Leonardo Pisani
fonte: GIORNALELUCANO.COM

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