Nella direzione di ieri annunciata l’interruzione del contratto di solidarietà e il blocco di due linee. Nello stabilimento aviglianese da gennaio potrebbero andare in fumo 20 posti. Sindacati in agitazione
AVIGLIANO - Ancora allarme lavoro nelle fabbriche dell’hinterland potentino. Un’altra crisi aziendale all’orizzonte, un’altra azienda che sembra scegliere di abbandonare la Regione Basilicata per potenziare stabilimenti in altre aree del Paese: la Lucart di Avigliano. Proprio ieri si è tenuto un incontro tra la direzione di Lucart e le categorie sindacali Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, il cui oggetto era la verifica del contratto di solidarietà in corso da settembre 2014 presso lo stabilimento, peraltro rinnovato due mesi fa. “Ci siamo trovati, con nostro grande sconcerto - spiegano Russelli, Caruso e Letterelli- di fronte all’annuncio, da parte dell’azienda, di voler interrompere il cds in corso e dare luogo allo smantellamento di parte del ciclo produttivo, con il blocco di due linee dedicate alla produzione di prodotti “tissue” (fazzoletti e tovaglioli) entro il 31 dicembre prossimo. Decisione, questa, che, se attuata, metterebbe a repentaglio circa 20 posti di lavoro, in base a quanto detto dall’azienda”. Soltanto due mesi fa, subito dopo la firma di rinnovo dell’accordo di solidarietà, in un incontro con l’rsu aziendale e poi in un incontro di gruppo a livello nazionale l’azienda aveva fornito rassicurazioni ai sindacati sul fatto che ad Avigliano non ci fosse alcun problema e che il percorso messo in atto, che ha comportato non pochi sacrifici per i lavoratori, per la riorganizzazione del ciclo produttivo stesse dando i risultati sperati. “Ora, attaccano i sindacati, come un fulmine a ciel sereno, giunge la notizia della volontà aziendale di voler interrompere definitivamente la parte del ciclo produttivo situato ad Avigliano relativo alla produzione tissue”. I sindacati ritengono assolutamente incongruo, da parte dell’azienda, dichiarare, nei fatti, un nuovo esubero nel corso dell’applicazione di un accordo recentemente ri-sottoscritto. “E’ necessario, invece, riorganizzare il ciclo produttivo all’interno del gruppo, in modo da ricollocare su Avigliano linee relative alla produzione di prodotti airlaid in modo da riassorbire gli esuberi. La stessa azienda, d’altronde, ha ribadito come le performance dei prodotti airlaid siano più che buone nonché ha riconfermato l’intenzione di rafforzare lo stabilimento di Avigliano come polo di eccellenza della produzione Airlaid nel Mezzogiorno. Se ciò è vero, non è possibile, dunque, assistere inermi a questo smantellamento che dimostrerebbe, da parte della proprietà aziendale, invece, una scarsa attenzione per il Mezzogiorno d’Italia. Gli indicatori di gruppo sembrano dimostrare come la tendenza sia positiva quasi ad ogni livello, tant’è che nel corso dell’ultimo anno ben 50 assunzioni sono state effettuate in altri stabilimenti. Avigliano non può, quindi, essere la cenerentola del gruppo”. Le sigle hanno proclamato immediatamente lo stato di agitazione. Verrà chiesto un incontro al tavolo regionale delle attività produttive e messe in campo tutte le iniziative necessarie a fermare questa decisione aziendale. Intanto anche FdI-An col consigliere regionale Gianni Rosa ha presentato un’interrogazione a risposta immediata al Presidente della Giunta per conoscere le intenzioni della Giunta sulla richiesta del tavolo tecnico avanzata dai sindacati e quali provvedimenti intendere assumere nell’immediato al fine di evitare l’ennesima crisi occupazionale per una azienda storica per la nostra Regione. “È un’azienda -ricorda Rosache ha subito negli ultimi anni incrementi produttivi significativi. La decisione di chiudere, quindi, non dipende da una crisi aziendale, ma sembra che, alla base di tale scelta, ci sia la volontà di potenziare altri stabilimenti in Italia, che secondo quanto sostenuto dai sindacati, hanno registrato nel recente passato, importanti incrementi occupazionali. Siamo vicini a tutti i lavoratori dello stabilimento Lucart di Avigliano che dopo anni di sacrifici vedono incombere lo spettro di un nuovo esubero”.
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04/12/2015 - autore: Redazione |
fonte: LA NUOVA DEL SUD |
summa margherita da Avigliano | 04/12/2015 - 12:31 |
Purtroppo questa triste situazione mi tocca personalmente visto che mio marito è uno degli operai da più di 10 anni, tanti sono stati i cambiamenti in questi anni, l'ultima la solidarietà iniziata l'anno scorso a settembre, che ha permesso a gran parte di continuare a lavorare,oggi questo fulmine a ciel sereno in questo momento particolare dell'anno, davvero non un bel sentire.
Spero davvero che qualcosa si muova e che le istituzioni locali non chiudano gli occhi, non serve bussare alle nostre porte solo durante le votazioni, ma dovete bussare alle nostre porte quando il cittadino ha bisogno di certezze e rassicurazioni per il futuro. La cartiera di Avigliano deve continuare a fare il suo lavoro come sempre, da anni, con TUTTI i suoi operai. |