BOCHICCHIO SPARA A ZERO SU TUTTI: IMPRENDITORI, SINDACI, AVVERSARI

Trasmissione e speciale cartaceo “Ditraverso” dedicati al Consorzio industriale

Dopo aver letto sulla nuova del sud dell’11 dicembre l’articolo d’inchiesta tanto brillante quanto ironico della giornalista Mariolina Notargiacomo, devo prendere atto di aver dato la mia leale disponibilità e risposto senza perifrasi con la franchezza che mi contraddistingue a chi, pur di fare lo scoop di “Traverso”, non ha lesinato su titoloni ad effetto come: “AREE INDUSTRIALI NEL DEGRADO, AMMINISTRATORE ASI SCONOSCIUTO E REGIONE PRONTA A SVENARSI”, e ancora - “Sei mesi d’attesa prima di incontrare la testa del consorzio industriale, Bochicchio, che vuole le domande dell’intervista e preconfeziona le risposte Incontro deludente”. Rilevo che la giornalista (cognata dell’ex onorevole Blasi, dirigente del partito politico Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, attualmente in forza nella segreteria del gruppo regionale del consigliere Rosa) è allineata con l'epoca, degli “strilli giornalistici” in cui si dissolvono confini ma se ne creano altri, in cui sotto il titolone c’è il preconcetto ed una scarsa informazione, l’importante che ci sia il colpevole da dare in pasto all’opinione pubblica. Parto da una difesa semplice che anche un bambino potrebbe sostenere in qualunque tribunale: le colpe dei padri possono ricadere sui figli? No, tutto ciò che abbiamo ereditato dal passato è tutto ciò che stiamo cercando, con fatica e buon senso, di riformare. Mi sa tanto che la giornalista, per partito preso, sposa con entusiasmo l’ideologia di destra: “si nasce già colpevoli (per essere nati?) e proseguendo nell’azione si diventa malfattori perché incapaci”. Egregia giornalista, il senso di colpa in capo al Consorzio, viene dal passato e non certo si può attribuire al sottoscritto. Basta leggere prima il prospetto della debitoria a tutto il 2014 allegato al piano di risanamento e poi il prospetto del bilancio delle entrate e delle uscite del 2015, primo anno della mia gestione, per comprendere che oltre alla gestione ordinaria, sono stati pagati parte dei vecchi debiti e soprattutto non ne sono stati contratti di nuovi. Sono stati regolarmente pagati gli stipendi sia dei dipendenti del consorzio (ereditati e tutelati dal CCNL dei consorzi industriali aderenti alla FICEI) compreso il mio, sia dei dipendenti dell’ARGAIP che gestisce le aree, facendo rientrare l’agitazione di fine dicembre 2014 mossa dagli operai. Vicenda di cui è stata data informazione nel momento della protesta ma passata sotto silenzio nel momento in cui si è risolta positivamente (le notizie positive non tirano la vendita). Mediamente arrivano decine di richieste di risarcimento danni per incidenti stradali avvenuti su A.I.. “Oltre il danno la beffa”. Il Consorzio ha l’onere di provvedere alla manutenzione della viabilità delle aree industriali che gestisce mentre i proventi di IMU, TASI ecc. nonché il contributo per il rilascio del permesso di costruire (art 16) e il contributo di costruzione per opere o impianti non destinati alla residenza (art 19) del Testo unico in materia edilizia, viene incassato dal comune su cui si trova l’area industriale. Il Consorzio non può aumentare i canoni di gestione per non gravare ulteriormente sulla crisi delle aziende in perenne affanno. L'articolo della Nuova, ovviamente, non riporta le cose realizzate in questi primi mesi. Sin da subito ho disdetto il contratto di locazione con il privato dei locali che dovevano ospitare solo gli uffici tecnici del Consorzio, attivandomi con la Regione proprietaria dei locali dove attualmente siamo allocati affinché continuasse a concederli in locazione. Ho fatto eseguire i lavori di adeguamento alle norme di sicurezza dei locali tecnici non idonei ed ho mantenuto tutta la struttura unita in un unico edificio. Per non gravare ulteriormente sulle finanze consortili, ho nominato il Direttore del Consorzio scegliendolo tra i dirigenti interni anche se la legge mi consentiva di nominarlo anche all’esterno. Ho nominato il responsabile della corruzione e della trasparenza per scardinare luoghi comuni e dicerie velate. Ho dato incarico al Direttore di ristrutturare la pianta organica con il nuovo organigramma e funzionigramma e, a partire dal 2016, è prevista la rotazione del personale come strumento di prevenzione della corruzione. Sempre al mio insediamento ho inviato una lettera di presentazione a tutte le imprese insediate nelle nove aree industriali dando la mia disponibilità al dialogo, aprendo le porte del mio ufficio per ogni questione di merito. Strana l’intervista di “Traverso” fatta ad alcuni imprenditori di parte insediati nelle aree industriali dai quali, peraltro non sono mai stato contattato. Ancor più strano che sia sfuggita la delibera consortile n. 118/2015 (nei fatti smentisce le dichiarazione dell’imprenditore Pasquale Crisciulo rese alla giornalista) con la quale dopo una negoziazione tra il sottoscritto e i vertici dell’ENI spa la stessa società in danno sta ripristinando la pavimentazione e ripristinando la segnaletica orizzontale e verticale dell’area industriale della Val D’Agri. (video sorveglianza e banda larga, inizio del processo di bonifica del’ex liquichimica di Tito, il completamento dei lavori d’illuminazione del ponte Musmeci, prossima l’adozione della variante interna al PRG dell’area industriale di Potenza per favorire l’insediamento di un nuovo centro commerciale che prevede l’assunzione di 32 posti di lavoro e tanto altro). Al consigliere regionale Gianni Rosa, che ha reso una dettagliata intervista tutta al passato e si è vantato tanto del suo emendamento alla legge regionale 32/2014 accolto dalla maggioranza riguardante l’istituzione del “Soggetto Gestore (SG)”: organismo dotato di personalità giuridica con compiti di gestione delle Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate (APEA), ancora una volta devo ricordare che il sottoscritto ha recepito (poteva non recepire) tale norma inserendola nell’adeguamento dello statuto consortile ( si legge nella legge regionale al comma 3 dell’articolo 12 “Adeguamento statuti consortili”-“ (,,,) 3. Nella fase di adeguamento, ciascun Consorzio può prevedere la figura del Soggetto Gestore (SG) di un Area ecologicamente attrezzata, all’interno dei piani insediativi.(…)”, che attualmente attende l’approvazione definitiva della regione così come il piano di risanamento. Il mio stipendio è indicato sul sito della Regione Basilicata e non sto qui a discutere se è tanto o è poco, dico solo che io ho rinunciato, anche se dovuti per legge, ai rimborsi spesa. A proposito dell’ironia del consigliere su cosa fanno i dipendenti dell’ASI, voglio ricordare che al mio insediamento da subito non ho rinnovato la convenzione con uno studio legale esterno, valorizzando l’unica risorsa legale presente in pianta organica del Consorzio e ho potenziato l’ufficio recupero crediti, permettendo alle ditte morose di usufruire di piani di rientro agevolati. Per dare una sterzata ed iniziare ad eliminare i sensi di colpa occorre imparare a tagliare i ponti con i processi inquisitori e, in concomitanza, bisogna smetterla di giudicare per certe situazioni del passato attribuendole al presente. Invece di mettersi per convenienza “di traverso”, ognuno si assuma le proprie responsabilità. La consapevolezza di continuare nella mia azione non solo di risanamento ma anche di ristrutturazione del Consorzio è quella di dimostrare che si può prendere le distanze dalle scelte scellerate del passato. Io non ho una grande esperienza, forse, ma ho imparato sulla mia pelle ad agire senza la paura di essere giudicato. Semplicemente perché nella mia semplicità ho sempre preso decisioni assumendomene le responsabilità. Per questo rimando al mittente tutto quanto ha scritto per screditarmi come politico e come professionista, il che, al limite, potrei anche accettarlo. Ciò che, invece, non posso accettare è il chiaro tentativo di denigrare il Consorzio industriale e chi ci lavora gettando discredito sulla persona di chi lo rappresenta. Concludo prendendo in prestito quanto scritto dal direttore della Nuova del sud Clemente Carlucci, il 09 Mar 2015 in un articolo dal titolo:“Tre giorni di un indegno giornalismo "spazzatura"” -“(…) Avremmo volentieri fatto a meno, dopo aver ospitato sulla nostra edizione (…)di replicare ad una “scrupolosa inchiesta” del Quotidiano del Sud – Edizione della Basilicata – che di “scrupoloso” non ha nulla.(…) E che, al contrario, rappresenta un plateale esempio di disinformazione, cattiveria, disperazione e autodistruzione, per i presumibili effetti giudiziari, anche in termini di richieste di risarcimento economico per gli evidenti danni provocati all’immagine e alla onorabilità delle persone (…)Veramente siamo – come dicevamo – alla peggiore manifestazione di “giornalismo spazzatura”. Per non parlare della “professionalità” di una inchiesta giornalistica che si arroga il diritto di criticare la legittimità di una delibera (…)Forse sarebbe stato il caso di interrogarsi sulla debolezza di un sistema comunicativo, come quello che fa capo al Quotidiano - che da anni ormai ricorre agli ammortizzatori sociali per i suoi dipendenti - che nulla fa per avviare azioni pro-attive a sostegno del tessuto imprenditoriale lucano. Salvo poi infangare e offendere il lavoro altrui. Forse è il momento che qualcuno, dal direttore responsabile all’editore del Quotidiano del Sud, si assuma per intero le proprie responsabilità. (…)”.Come si dice “due pesi due misure - “tutti gli uomini sono uguali dinnanzi alla legge, ma alcuni uomini sono più uguali di altri”. Se con questa campagna qualcuno pensa di condizionare il mio operato o rallentare un processo di risanamento doloroso che comporta sacrifici anche per gli operatori economici, ebbene si sappia che proseguirò nella mia azione, in maniera ancora più determinata e, se serve, ricorrendo anche alle autorità competenti segnalando abusi, eccessi e malaffare da qualsiasi parte provenga. Il presidente Pittella mi ha assegnato un compito che intendo svolgere al servizio esclusivo delle istituzioni. Chi vuol capire capisca.
16/12/2015 - autore: Antonio Bochicchio
fonte: LA NUOVA DEL SUD

I COMMENTI DEI VISITATORI
Maria Assunta da Avigliano | 16/12/2015 - 15:25
Autore Antonio Bochicchio?! Ma chi, lo stesso buffo personaggio che nella ormai memorabile intervista non sapeva neanche leggere quelle quattro righe scritte da chissà chi?! "Ma mi faccia il piacere!!" avrebbe detto Totò. Fior di laureati e persone preparate che devono assistere prima a quello scempio di intervista e ora a questa difesa-attacco posticcia e tipica del ragazzino preso con le mani nella marmellata. Se si avesse anche solo un pizzico di intelligenza e si riconoscessero i propri limiti si avrebbe la bontà di non ambire a posti di rilievo del calibro di quello ricoperto dal signor Bochicchio perché a puntare alto quando non si hanno le capacità si finisce per farsi molto male nella caduta. Invece di perder tempo a farsi scrivere lunghe difese si faccia preparare una bella lettera di dimissioni. Ne uscirebbe meglio lei, Avigliano, la Basilicata e il Sud. Queste sono figuracce che non possiamo permetterci.
trabbazz da la terra | 16/12/2015 - 23:08
si ricopre quel posto come tutti gli altri nella nostra regione ( nell'intera ITALIA a onor del vero ) ..... non per meriti o competenze ma per mero calcolo politico o per i soliti giochi di potere ( numero di voti ) e a me sembra che Bochicchio come il suo predecessore ( ironia della sorte aviglianese e socialista come quello attuale ) di competenze in materia di gestione aree industriali ne abbia ben poche o nulla . Il problema è sempre lo stesso , l'ipocrisia sistematica come la disonestà intellettuale della nostra classe dirigente , ma ancor di più di chi vota questi personaggi e poi piange , impreca , sparla ma alla prima occasione incensa e ........ Mi spiace solo che persone come Vincenzo difendano un sistema politico amministrativo simile, ma forse non dovrei stupirmene visto che anche lui ne fa parte . Auguro ad Antonio , Vincenzo e a tutte quelle persone a loro vicine il meglio che la vita possa loro riservare con una sola preghiera , quella di tacere E PENSARE A FARE Trabbazz PS : .... con quelle facce da deretano , forse è meglio nascondersi dietro un Nickname
trabbazz da r' La Terra | 17/12/2015 - 22:44
... conosco te come quasi tutti gli abitanti del nostro paese visto che non è certo una metropoli . Mi spiace ma non capisco ( sara' un mio limite ) da dove deduci che io sia come chi condanno ( il sistema!! ). No, non lo sono ! Il fatto che uno ci mette la faccia non e'sinonimo di onesta' o coraggio e chi come dici tu si "Nasconde" , non lo e'.Nel mio commento non c'e' un attacco alla persona , ma semplicemente a cio' che rappresenta ed onestamente lo fa proprio male . Puoi negare che Antonio ricopre quel ruolo come ricompensa elettorale? Se così non è puoi gentilmente spiegare a me e a chi legge quale è stato il criterio di scelta, da parte del governo regionale, dell'amministratore dell'Asi? .....mah!? sarà che sono un codardo che non ho p... e come dici tu ma non riesco proprio ad accettare questo SISTEMA . .. Solo per nota informativa il mio nome Trabbazz non si riferisce al duro lavorare ma ad un personaggio poco noto del passato e La Terra è , come tu sai Avigliano .... il ricordare, orgogliosamente le tue origini contadine e quello che ha fatto tuo nonno , io lo faccio firmando i miei commenti e rendo omaggio ad una figura per me importante ! Trabbazz Ps: ....che tristezza!!

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