Un sollecito al Ministro della Giustizia Andrea Orlando affinchè disponga l’invio degli ispettori ministeriali nella Casa Circondariale di Potenza
Un sollecito al Ministro della Giustizia Andrea Orlando affinchè disponga l’invio degli ispettori ministeriali nella Casa Circondariale di Potenza dopo il grave episodio dei giorni scorsi che ha visto il tentato omicidio di una poliziotta penitenziaria da parte di due detenute. Lo ha formalizzato il il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e con il maggior numero di Baschi Azzurri iscritti, il SAPPE, che torna a sottolineare come le tensioni nelle carceri italiane e lucane rimanga alta e costante. Spiega il Segretario generale SAPPE Donato CAPECE: “Quel che è accaduto nel carcere di Potenza è grave e inaudito. Una poliziotta penitenziaria ha rischiato di essere uccisa dalla follia criminale di due detenute. E la risposta dell’Amministrazione Penitenziaria avrebbe dovuto essere ferma e immediata, partendo dal capire come possa essere accaduto tutto ciò. Questo non è avvenuto e per tale ragione ho inteso sollecitare il Ministro Guardasigilli Orlando a inviare gli ispettori ministeriali in carcere a Potenza, accertando tutte le responsabilità. Chi ha sbagliato deve pagare, a qualsiasi livello. E’ una vergogna che la collega ferita, alla quale va ancora una volta la nostra solidarietà e vicinanza, sia stata abbandonata!”. “Le carceri sono più sicure assumendo gli Agenti di Polizia Penitenziaria che mancano, finanziando gli interventi per far funzionare i sistemi antiscavalcamento, potenziando i livelli di sicurezza delle carceri”, aggiunge Capece. “Altro che la vigilanza dinamica, che vorrebbe meno ore i detenuti in cella senza però fare alcunchè. Al superamento del concetto dello spazio di perimetrazione della cella e alla maggiore apertura per i detenuti deve associarsi la necessità che questi svolgano attività lavorativa e che il personale di Polizia Penitenziaria sia esentato da responsabilità derivanti da un servizio svolto in modo dinamico, che vuol dire porre in capo a un solo poliziotto quello che oggi fanno quattro o più agenti, a tutto discapito della sicurezza. Le idee e i progetti dell’Amministrazione Penitenziaria, in questa direzione, si confermano ogni giorno di più fallimentari e sbagliati così come ribadiamo che per il SAPPE è impensabile far convivere negli stessi ambienti carcerari adulti di venticinque anni con ragazzini di quindici”. Capece conclude sostenendo che “la Polizia Penitenziaria continua a ‘tenere botta’, nonostante le quotidiane aggressioni. Ma è sotto gli occhi di tutti che servono urgenti provvedimenti per frenare la spirale di violenza che ogni giorno coinvolge, loro malgrado, appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria nelle carceri italiane, per adulti e minori. Denunciamo per l’ennesima volta la scellerata politica dell’Amministrazione penitenziaria che con una frettolosa ed irresponsabile apertura dei detenuti ed una incomprensibile “sorveglianza Dinamica” a seguito della sentenza europea TORREGGIANI ha portato gli Istituti di pena del Paese e della Basilicata nel caos ed al verificarsi di una violenza che non si registrava da tempo. Basti osservare l’aumento degli eventi critici violenti degli ultimi tempi che hanno messo a rischio l’incolumità fisica dei detenuti e dello stesso Personale della Polizia Penitenziaria operante, che sempre con maggiore difficoltà continua a garantire in Regione, con pochi mezzi edi uomini, i compiti Istituzionali tra i quali quelli primari di garantire l’ordine e la sicurezza negli Istituti di Pena della Basilicata”. |
29/12/2015 - autore: Dott. Donato CAPECE segretario generale SAPPE |
fonte: AVIGLIANONLINE.EU |