Francesco Canestrini denuncia la grave carenza di personale
Il secondo passo della riforma del Ministero dei Beni culturali fortemente voluta dal ministro Dario Franceschini comincia a delinearsi. La nuova articolazione territoriale realizza una distribuzione dei 41 presidi di tutela più equilibrata ed efficiente che è stata definita tenendo conto del numero di abitanti, della consistenza del patrimonio culturale e della dimensione dei territori. «Con questo atto - ha spiegato nei giorni scorsi Franceschini - il Ministero viene ridisegnato a livello territoriale per rafforzare i presidi di tutela e semplificare il rapporto tra cittadini e amministrazione. Le nuove soprintendenze parleranno con voce unica a cittadini e imprese riducendo tempi e costi burocratici » . Ma cosà cambierà in concreto in Basilicata? Innanzitutto al Polo museale regionale sono aggiunti il Castello di Lagopesole, ad Avigliano, la Chiesa del Cristo flagellato ed ex ospedale di San Rocco a Matera e il palazzo De Lieto a Maratea. La novità più importante, però, è la nascita della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio della Basilicata, che avrà sede a Potenza e che di fatto accorperà le due Soprintendenze attualmente esistenti. Un raggruppamento che, preoccupa non poco l’attuale Soprintendente Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, l’architetto Francesco Canestrini, napoletano di nascita e dal 2012 a Potenza. «Mi preoccupa soprattutto la vicenda legata al personale perché nell’attuale Soprintendenza sono in servizio pochi architetti e tra due anni resteranno solo due. Con queste forze, se viene attuato il decreto ministeriale, e se rimarrà un’unica Soprintendenza, diventa davvero impossibile attuare la tutela dei beni culturali presenti sul territorio lucano, anche in ragione della carenza di storici dell’arte e di archeologici». Per tali motivazioni si complica l’azione di tutela dell’immenso patrimonio archeologico, storico-artistico e paesaggistico della regione. «Si tratta di un patrimonio enorme. Pensi che – evidenzia Canestrini – in Basilicata esistono numerosi musei archeologici insieme a parchi naturali e complessi monumentali diffusi sull’intero territorio, come nel resto d’Italia. Quindi il problema sarà quello di assicurare la presenza attiva di dirigenti e funzionari che garantiscano l’attività istituzionale di tutela ovviando alle carenze già note e più volte segnalate al Ministero». Come è accaduto infatti già nelle scorse settimane. «Siamo già andati a Roma - sottolinea Canestrini - ed abbiamo chiesto più personale. Le faccio un esempio, io mi devo occupare anche del patrimonio storico artistico, quindi quadri e affreschi presenti sull’ in - tera Basilicata e mi trovo oggi quasi nell’impossibilità di fare la tutela sul territorio. Attualmente la priorità assoluta per tutelare il patrimonio è quella che si assuma personale qualificato, come storici dell’arte, archeologi e architetti».
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27/01/2016 - autore: Alessandro Boccia |
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |