LA «SCRIVANELLA» E IL NASCONDINO PROTAGONISTI SCONOSCIUTI PER RACCONTARE LA GRANDE GUERRA

Un singolare libro di Lello Colangelo

Chi l’avrebbe mai detto che la storia si sarebbe intromessa, un giorno di maggio, nel gioco a nascondino che un gruppo di ragazzi stava facendo nella Villa comunale di Avigliano per raccontare loro la I Guerra mondiale, la “g rande guer ra” del 1914-1918?. A cento anni dal primo conflitto mondiale, l’associazione «Amici di Ypsilon» ha pensato di proporre il ricordo di tale evento ai ragazzi, con una pubblicazione che li coinvolgesse. «Non un libro di storia, ma u n’avventura che, in maniera fantastica, li facesse sentire parte di un passato, che è il loro presente e che sarà seme del loro futuro». È con questo spirito che il giornalista Lello Colangelo ha scritto «Possiate vivere come noi morimmo», edito da Pisani, storia che con fumetti, foto d’archivio e vecchi documenti racconta i vari momenti che hanno caratterizzato una guerra assurda, come tutte le guerre, ed i suoi protagonisti, molti dei quali sconosciuti. Nel titolo del volume c’è il messaggio- testamento dei caduti di Avigliano, inciso su un libro che la donna del monumento tiene sulle ginocchia mentre addita ad un bambino la Patria per la quale sono stati in tanti a morire. Il gruppetto di ragazzi, formato da Asia Stolfi, Carmela Sileo, Claudia Pace, Davide Vaccaro, Donato Pio Masi, Flavia Iannielli, Giulia Marchesini, Giulia Vaccaro, Irene Salvatore, Ludovico Vaccaro, Maria Pia Lucia, Matteo Sacco, Patrizia Sacco e Vincenzo Rosa, capita nei pressi del monumento giocando e riesce nella fallita impresa di Michelangelo col suo David: far parlare una statua. La donna di bronzo si anima ed inizia a narrare ai giovanissimi studenti della media del primo conflitto mondiale. Sfogliando il libro di Colangelo si legge, tra l’altro, dei pacifisti, del primo Natale di guerra, dei ragazzi del ‘99, del conflitto di scrittori, poeti, pittori e musicisti, della leggenda del Piave, della guerra combattuta dalle donne ed anche dagli animali. Un capitolo è riservato alla storia, vera, di Carmela «la scrivanella», una bambina di otto anni di Filiano, che redigeva per conto di mamme, mogli e fidanzate, tutte analfabete, lettere ai familiari al fronte. Si parla, ancora, del Milite ignoto, della Società delle Nazioni (che divenne negli anni ‘40 l’Onu), dei giornali di trincea. Inoltre la pubblicazione propone le lettere inedite scritte alla mamma da Leopoldo Pellas, morto insieme al fratello durante il conflitto. La storia si conclude con il dono, da parte dei ragazzi, di un plastico del monumento, realizzato con carta da Tommaso Lacerenza e con una promessa solenne, quella di vivere come morirono tanti soldati, una promessa fatta davanti al Cenotafio che contiene l’elenco dei caduti aviglianesi di tutte le guerre e che racchiude l’esortazione a non tradire il sacrificio di quanti, cadendo in terra straniera senza il conforto dei propri familiari, ci hanno consegnato i valori della libertà e della speranza. E fatto comprendere l’immenso valore della pace.
20/02/2016 - autore: Sandra Guglielmi
fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

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